domenica 19 dicembre 2010

Chloe (Atom Egoyan , 2009 )

Giudizio: 7/10
Un gioco a tre senza ruoli


Rimanendo nella traccia segnata con Le false verità , Egoyan dirige un film che ne ripercorre sotto livree diverse le stesse tematiche legate all'apparenza , all'inganno e alla realtà, filo comune in tutte le sue opere, ma che rispetto a Il dolce domani, si spoglia di quella cupezza formale forse un po' eccessiva, mantenendo quella glacialità dei sentimenti che è il nucleo bollente del suo Cinema.
Il sottotitolo italiano (Tra seduzione e inganno), volutamente omesso, vorrebbe spiegare il senso del film , come se il povero spettatore fosse un idiota che non sa andare oltre il titolo, mistificandone in parte, tra l'altro, l'essenza, perchè se è vero che molto della pellicola ruota intorno ad un inevitabile gioco morboso di seduzione e di inganno, è altrettanto vero che c'è molto dell'altro: c'è quella ricerca spasmodica da parte del regista, mascherata dietro una regia rigorosa e molto pulita, di scoprire il lato oscuro , profondamente celato, che alberga in tutti noi.
Catherine è una donna matura , professionista affermata, vagamente inquieta sin dall'inizio , soprattutto per la prepotente forza attrattiva che il marito, professore di musica, è ancora in grado di esercitare su donne ancora giovanissime; ciò fa scattare in lei, in seguito ad un banale ritardo del marito, la convinzione che l'uomo la tradisca,e per averne conferma ingaggia una giovane e prorompente escort (Chloe , appunto) che dovrà fungere da esca prima e da narratrice delle gesta erotiche poi.
In una crescente atmosfera di morbosità sottile il gioco diventa pericoloso, soprattutto perchè è Catherine stessa, che ne rimane invischiata, turbata e cinta d'assedio dalla giovane.
Il finale, votato all'inevitabile dramma, proprio quando tutto sembra avere ridato fiducia alla coppia, sembra volere raccontare ben oltre quello che si vede e si dice, è un fermaglio tra i capelli di Catherine nella scena finale il momento che racconta più di ogni cosa.
E' proprio il sottile gioco imbastito all'inizio sullo strano triangolo, pervaso di seduzione e morbosità, giocata a vari livelli, tra racconti e immaginazione, lingerie spettacolare e risvegli di sensualità sopita che concorre a creare una atmosfera bella, tra il torbido e il raffinato, l'apparenza e la realtà, in cui i ruoli sembrano sfumare fino a sovrapporsi e a modificarsi.
Con il progredire della narrazione questo clima si sgonfia un po' nonostante un paio di scene cariche di erotismo in cui le interpreti non risparmiano nulla del loro corpo e dei loro occhi, lasciando spazio alla descrizione del dramma famigliare scandito dal tempo che passa e dalle ossessioni di Catherine.
Ma il film rimane bello da vedere, con Egoyan che scandaglia i recessi nascosti, soprattutto delle due protagoniste donne che sembrano quasi giocare sulla pelle del povero marito.
Accanto ad una regia come sempre precisa, curatissima, con ardite scelte scenografiche ed architettoniche, il regista vuole invitarci a guardare dentro noi stessi, a liberare il represso per dare sollievo ad un esistenza troppo convenzionale.
Il tris di attori è di quelli validissimi: Liam Neeson nel ruolo del marito ben si adatta al suo ruolo apparentemente da protagonista , ma di fatto da puro spettatore, la giovane e bellissima biondona Amanda Seyfried regge ottimamente la parte della fatalona, tutto sentimento e tristezza , ma soprattutto una spettacolare Julianne Moore, bravissima e capace di mettere in gioco tutta se stessa in un ruolo carico di sensualità repressa.

2 commenti:

  1. stavolta non sono d'accordo
    mi è sembrato un film davvero vuoto e inutile e anche le scene sensuali mi sono apparse davvero fredde.
    orribile poi (sempre a mio modesto giudizio) il finale

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  2. Oddio vuoto e inutile non direi, il nocciolo duro del cinema di Egoyan c'è tutto; forse non è il miglior finale possibile, ma non mi è sembrato addirittura orribile.
    Io invece credo che soprattutto Julianne Moore mostra una sensualità prorompente , ancora di più perchè scaturita da una repressione protatta a lungo; direi che la scena lesbica tra lei e Chloe è invece altamente erotica e sensuale.

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