mercoledì 8 dicembre 2010

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni ( Woody Allen , 2010 )

Giudizio: 6/10
Woody Allen e l'amore


Woody Allen abbandona di nuovo New York e torna a Londra e come il vino che scende dalla collina in pianura e perde il suo aroma , così il regista americano torna a non convincere pienamente, con un film che, seppur contenga molte delle tematiche a lui care, manca di verve, di sarcasmo, di ironica e divertita allegria e disincanto.
L'occhio del vecchio Woody si posa su una storia dai contorni indubbiamente leggeri, in perfetto stile da commedia, in cui i difficili rapporti di coppia ed il senso stesso del rapporto amoroso vengono sviscerati e messi alla berlina , ma con risultati molto lontani dai suoi migliori lavori.
Coppie di età variabile che si sfasciano, altre che si formano sulle ceneri fumanti di quelle rotte, uno spasmodico inseguimento ad una felicità sentimentale difficile da raggiungere e  tentativi di ricostruzione patetici si inseguono sullo schermo per i canonici novanta minuti e per alcuni tratti la struttura regge pure, ma poi lo spunto geniale che ti aspetti da Allen non arriva, le vie di Londra non sono il palcoscenico da strada del Village, alcuni momenti suonano quasi artificiosi e neppure gli accenni alle consuete ossessioni del regista riescono a trainare più di tanto.
Si intuisce un certo pessimismo sulla natura dei rapporti interpersonali, un'amara consapevolezza della fragilità e della fallacità di quel sentimento che si chiama amore, ma tutto è troppo spesso piatto, con pochi spunti che pungano o che rimangano impressi; gli stessi dialoghi, da sempre vero motore trainante dei film di Allen, non sono così  secchi da sembrare sentenze o spilli che si infilano.
Un film insomma che pur lasciandosi vedere piacevolmente manca di quella vivacità intellettuale di cui Woody Allen sa fare sfoggio quando è in grandissima forma; anche la schiera di grandi attori che arricchisce il film, tranne l'eccezione di Gemma Jones e Naomi Watts, sembra un po' sottotono (soprattutto Banderas e Hopkins), contribuendo a quella sensazione di assistere ad un lavoro cui manca qualcosa per renderlo veramente bello.

7 commenti:

  1. Concordo, una delusione.
    Salvo solamente la fotografia e qualcosa del primo tempo, Hopkins davvero non mi è piaciuto, un peccato averlo utilizzato così, in questo inedito connubio. Banderas fa poco più di un cameo, Brolin abbastanza insignificante (e il suo personaggio è davvero senza nè capo nè coda). Solo le presenze femminili mi hanno allietato ;)

    RispondiElimina
  2. Delusione a metà a mio avviso, perchè l'idea di partenza non era male e assolutamente coerente con le tematiche care a Woody Allen; sullo sviluppo concordo in pieno.

    RispondiElimina
  3. Non c'è nulla da fare, Woody lontano da New York non è lui e i suoi lavori ne risentono pesantemente.

    RispondiElimina
  4. purtroppo quanto dici è vero, ripropongo la petizione per far sì che venga tolto il passaporto a Woody Allen :D

    RispondiElimina
  5. lo salto, mi confermate che non è imprescindibile!

    RispondiElimina
  6. Allen è lo specchio di New York, tolto da lì appare confuso e fuori luogo. speriamo si riprenda presto dalla "sbronza" britannica...

    RispondiElimina
  7. @Ismaele: a mio avviso non lo è assolutamente, anche se è sempre difficile sconsigliare la visione di un film , a maggior ragione se di Woody Allen, magari a te piace.... :)

    @Einzige: per riprendersi gli basterà ritornare a parlare del Village, delle sue ossessioni e di Central Park, ne sono sicuro.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Condividi