lunedì 18 novembre 2019

The Nightingale ( Jennifer Kent , 2018 )




The Nightingale (2018) on IMDb
Giudizio: 7/10

Siamo nei primi anni dell' 800, nel Nuovissimo Mondo, il continente australiano, dove l'Impero Britannico consuma l'ennesimo atto di colonialismo brutale ai danni degli indigeni; per la precisione siamo in Tasmania una isola situata a sud dell'Australia: qui , proveniante dalle galere inglesi vive l'irlandese Clare, deportata insieme al marito.
In seguito al  rifiuto di accondiscendere ai turpi desideri di un ufficiale britannico che si ritiene un suo protettore, la famiglia di Clare subirà un brutale quanto odioso atto violento che spingerà la donna a viaggiare per l'inospitale isola alla ricerca della vendetta.
Dietro al revenge movie d'epoca la regista australiana Jennifer Kent, al secondo lavoro come regista dopo l'esordio nell'osannato horror Babadook, racconta non solo una storia di soprusi e di violenza , ma anche il genocidio e le violenze subite dagli indigeni durante quella che è stata la stagione colonialistica australiana dell'Impero Britannico, probabilmente la meno conosciuta e anche la meno raccontata ma che è ricca come tutte le altre di pagine di vero raccapriccio e odiosa violenza.


Per tale motivo il perno intorno cui gira tutto il racconto, dal momento in cui Clare parte per la sua vendetta, sta proprio nel binomio che si forma tra la donna stessa e Billy un indigeno che assolda per farle da guida all'interno della pericolosa foresta che domina l'isola per poter consumare la sua vendetta all'inseguimento del soldato britannico autore dello spregevole gesto.
Clare  l'irlandese galeotta deportata e Billy il nativo aborigeno che ha visto la famiglia sterminata dai bianchi colonizzatori diventano insomma i protagonisti del viaggio e al contempo l'emblema dei soprusi e delle violenze compiute dall'esercito che a sua volta viene dipinto dalla regista come un branco di violenti, ubriaconi, disgustosi personaggi in cerca di gloria: la Kent non risparmia nulla dal punto di vista visivo riguardo le violenze e gli atteggiamenti dei colonizzatori, risultando per tale motivo il film piuttosto crudo e in certi momenti quasi pesante da sopportare.

Il viaggio dei due vendicatori ( anche per Billy tutto sommato è una vendetta, anche se assoldato solo per denaro ovviamente) deve far fronte ai pericoli della foresta, agli incontri coi negrieri sempre pronti a fare fuori gli indigeni, ai fuggitivi sulle cui tracce si pongono e che in diverse circostanze riescono anche a raggiungere; in tutto questo dibattersi tra fuggiaschi e inseguitori il senso della vendetta monta , si nutre di altri momenti di odiosa violenza, e giunge quasi al suo apice con lo scontro finale, prima del quale però in Clare qualcosa sembra allontanarla dalla vendetta violenta; la sua vendetta sarà solo una canzone accennata in faccia al suo aguzzino, appena in tempo per non cadere nella trappola della vendetta che consuma chi la esercita.
Questo snodo narrativo che fa parte del sottofinale e  che si concretizza in un finale a metà strada tra l'onirico e l'ascetico, è probabilmente il passaggio più discusso e discutibile del film intero, quello che per qualcuno ha affossato il giudizio su The Nightingale.
In effetti il finale lascia più di una perplessità proprio per il repentino cambiamento che sembra addirittura stravolgere tutto ciò costruito e sedimentato fino ad allora, addirittura una inversione di ruoli, ma nel complesso The Nightingale è lavoro apprezzabile perchè non si limita ad essere un racconto storico di facile denuncia ma cerca anche di indagare sul valore della vendetta e sulla possibilità di superare il dolore prodotto dalla violenza cieca.
Dopo qualche anno di attività in programmi per la TV ( tra cui un ruolo minore ne Il trono di spade) Aisling Franciosi si afferma in maniera prepotente nei panni della protagonista Clare, un ruolo difficile che richiede una grande duttilità e espressività drammatica.


1 commento:

  1. L'ho trovato impressionante, non solo per le violenze mostrate, a cui se mastichiamo horror da un po' di tempo siamo anche abituati, ma soprattutto per quello che queste violenze raccontano senza mai affossare il film in una sorta di pamphlet ideologico, ma lasciandolo comunque un film di genere molto godibile fino alla fine.

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