Giudizio: 7/10
Nel 2013 Il Festival del Cinema di Roma chiudeva i battenti con il film The White Storm di Benny Chan, a dimostrazione di un progetto (allora) che ben si guardava , seppur tra mille problemi e difficoltà, di appiattirsi sullo stantio americanismo hollywoodiano e sullo sterile panorama indie-stelle-striscie da salotto radical chic che avrebbe contraddistinto gli anni seguenti della kermesse romana sotto la guida di Antonio Monda.
Harman Yau, forse il regista cinematograficamente più genuinamente hongkonghese di questi anni segnati da una crisi soprattutto autoriale del cinema per la ex colonia britannica, dirige The White Storm 2:Drug Lords, che del lavoro di Benny Chan richiama solo il nome e le tematiche , ma non la storia , non potendo quindi considerarsi un sequel.
Dopo aver visto un paio di anni fa al FEFF di Udine Shock Wave nel quale il regista si cimentava su un lavoro con budget da blockbuster, situazione non abituale per lui, con la sua nuova fatica torna all’action movie più strutturato nel quale non mancano i momenti da grande cinema di intrattenimento.
Il racconto si apre con un fondamentale prologo ambientato 20 anni prima: Tin e Dizang sono due amici affiliati alla medesima Triade, mentre il primo vede la sua vita privata andare a rotoli perché la fidanzata lo molla, stanca di avere a che fare con un gangster, al secondo le cose vanno anche peggio; scoperto dal boss a commerciare droga per conto suo dovrà subire la giusta punizione che il capo decide da far infliggere proprio dall’amico Tin: tre dita mozzate e una amicizia che finisce.
Quindi in pochi secondi ci scorrono davanti i successivi vent’anni duranti i quali esistiamo alla redenzione di Tin che diventa un apprezzato uomo d’affari filantropo che si batte contro la droga, sposato con una affermata avvocata; Dizang da parte sua scala i vertici della malavita e diventa il più importante signore della droga di Hong Kong, portandosi dietro il rancore di quelle dita mozzate che lo conduce a comportarsi con estrema efferatezza.
Il confronto a distanza tra i due sarà inevitabile e sempre più spietato e soprattutto per Tin riporterà a galla situazioni che pensava di aver lasciato alle spalle per sempre; la lotta sarà tra il signore della droga privo di scrupoli e di etica e il nemico giurato della droga e dei trafficanti, con in mezzo la polizia, che tenta di evitare che il confronto deragli dai binari della legalità.
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