martedì 2 febbraio 2010

Paris , je t'aime (Registi Vari , 2005)

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Parigi, i suoi quartieri e l'amore

L'esperimento , ardito a dire il vero, può dirsi riuscito: mettere insieme una ventina di registi europei e non , dare loro 5-6 minuti per descrivere Parigi "citta dell'amore" , ambientando le loro storie in quartieri diversi che danno il titolo al corto.
Non era facile uscire dagli schemi paesaggistici-turistici e dall'abusato concetto di Parigi  spettatrice di amori impossibili e passionali, ma gli episodi, quasi tutti, hanno schivato questa doppia trappola.
Inoltre abbiamo anche avuto il privilegio di assistere i fratelli Coen per la prima volta all'opera in un corto, raccontando una storia come al solito estrema , ambientata dentro la stazione delle Tuileries, in cui uno stralunato Steve Buscemi non dice una parola ma in compenso, nell'ordine e in rapida successione, incrocia lo sguardo di una giovane intenta in effusioni amorose con l'esuberante fidanzato, si becca una valanga di insulti poi un bacio in bocca (con la lingua) dalla ragazza, un po' di cazzotti e si ritrova sommerso di souvenir del Louvre che aveva appena acquistato.
Gli altri episodi ondeggiano tra il melo spinto di Iasabel Coixet (Bastille) all'insinuante e ammiccante Le Marais di Gus Van Sant , dal dovuto omaggio di Christopher Doyle a Chinatown ( Porte de Choisy) all'onirico Place des victoires di Nobuhiro Suwa, dal divertente, tenero e giocoso Parc Monceau di Alfonso Cuaron girato in un unico piano sequenza al drammatico e commovente Place des fetes di Olver Schmitz, per finire al Quartier Latin in cui un Depardieu regista e attore si cimenta con la coppia Gazzarra-Rowlands, coniugi in fase di di separazione ma ancora molto complici.
Su tutti però meritano una menzione speciale la bellissima storia d'amore vampiresca di Quartier de la Madeleine in cui il buio  e l'umidità della via vengono squarciati da un inverosimile quanto straordinario sangue rosso verimiglio, diretto da Vincenzo Natali; Pere Lachais di Wes Craven con la tomba di Oscar Wilde  crocevia del destino per una giovane coppia e il fantasma dello scrittore saggio consigliere; Faubourg Saint-Denise di Tom Tykwer, sincopata storia d'amore tra un ragazzo cieco e una giovane attrice, scandito dal trascorrere delle stagioni e, soprattutto, 14° Arrondisement di Alexander Payne , in cui una turista americana , in forma di composizione scolastica per la classe di Francese che frequenta, chiude il film con le parole e i sentimenti più belli nei quali chiunque ami la Ville Lumiere si riconoscerà.
La città di Parigi rimane sempre in sottofondo, scrutata quasi con timore, se ne osservano i particolari , le insegne, le scalinate, i negozi , le strade, i parchi; la presenza è costante ma mai ingigantita, quello che emerge è il sentimento dell'amore nelle sue forme più svariate, che anche nella "città dell'amore" sa avere tante facce e tanti volti.

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