giovedì 23 giugno 2011

Divergence ( Benny Chan , 2005 )

Giudizio: 6.5/10
Tre storie a confronto

Un anno dopo New Police Story, lavoro che ci ha regalato una delle più belle interpretazioni di Jackie Chan, Benny Chan rimane nel solco del thriller e dell'action movie con questo Divergence, storia dal classico impianto: c'è un poliziotto tormentato dalla scomparsa ormai da dieci anni della sua fidanzata che indaga su un giro di soldi in cui è coinvolto un uomo d'affari che si sospetta legato alle triadi, c'è il killer solitario, spietato e anarchico, c'è l'avvocato dell'uomo d'affari  la cui moglie somiglia in maniera impressionante alla fidanzata scomparsa del detective, c' è un giro di soldi da scoprire, un rapimento su cui far luce, alcune sottotrame di chiarire.

C' è insomma proprio tutto quello che serve ad un buon thriller con tanto di momenti spettacolari e d'azione, persino una scazzottata tra aragoste e pesci vari in un mercato, tutto forse troppo edulcorato rispetto alle classiche ambientazioni HKesi, nonostante l'uso del palcoscenico naturale che la città sa offrire, e le storie dei tre protagonisti che alcune volte tendono a divergere troppo tra loro.
Mancano quelle tinte tragico-melodrammatiche che tanto piacciono nei lavori di genere, manca il rimando western all'amicizia virale e all'onore, manca quel senso di fato ineluttabile dal quale non si sfugge, c'è insomma meno Hong Kong cinematograficamente inteso di quanto ci si possa aspettare e c'è, soprattutto,  un continuo rimando al dramma personale del poliziotto, esposto con troppa enfasi e con troppa insistenza, spesso staccato dalla continuità narrativa.
Però nel complesso il film è buono, sa creare una discreta dose di suspance alla quale concorre la fitta trama che si sviluppa nel corso della pellicola, offre nel drammatico finale sotto il diluvio più di una sorpresa, laddove tutto diventa chiaro e i fili vengono classicamente riannodati con tanto di morale sulla giustizia.
Mentre appare convincente la prova di Daniel Wu nei panni del killer, quella di Aaron Kwok, forse in funzione del personaggio poliziotto spesso con la testa fra le nuvole carico di ricordi, non convince appieno; in un ruolo minore , ma molto ben riuscito, quasi da vecchio saggio, Eric Tsang regala un altra prova eccellente nel personaggio forse più riuscito del film

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