Giudizio: 7.5/10
Tre anni dopo il ritratto di un monumento imperituro della storia e della cultura americana come Abraham Lincoln, Steven Spielberg rimane ancorato al territorio dove forse più di ogni altro ha dimostrato di saper muoversi con grande padronanza: stavolta però non è un personaggio che è leggenda a tener banco, bensì una di quelle oscure figure divenute protagoniste nel periodo della Guerra Fredda, tra casus belli, incidenti sfiorati, spie e disertori.
Il Ponte delle Spie è infatti ambientato a cavallo tra la fine degli anni 50 e l'inizio degli anni 60: Guerra Fredda per il cinema significa storie di spionaggio, di baveri alzati e valigette scambiate, ambientate in una Berlino che iniziava a conoscere la ferita del muro e che, anche per la celluloide, era la vera capitale del mondo.
In questo contesto Spielberg ambienta la sua storia, ispirata in parte alla crisi degli aerei U2 ed in parte alla figura di James Donovan, un brillante avvocato che si occupava di assicurazioni che improvvisamente si trovò coinvolto nella difesa di Rudolph Abel, spia sovietica catturata a New York.
Nel paese che si ritiene essere la culla della democrazia anche una spia che attenta alla sicurezza nazionale deve avere diritto ad un giusto processo, almeno formalmente, e Donovan, seppur ben poco convinto, accetta la difesa dell'uomo; ma l'avvocato di Brooklyn è il tipico personaggio che non ammette deroghe alla morale e all'etica e quindi quello che doveva essere un ruolo quasi formale diventa per lui una battaglia per il diritto, calamitandosi addosso le antipatie di tutti.
Riesce ad evitare la condanna a morte dell'imputato, grazie ad una intuizione da diplomatico consumato e quando l'intuizione diventa realtà, cioè quando anche i sovietici hanno in mano il pilota dell'U2 abbattuto, la CIA e il governo incaricheranno Donovan di fare da mediatore, privo di ogni copertura ufficiale, coi nemici oltre cortina per negoziare uno scambio di prigionieri.
Berlino diventa quindi il campo di battaglia in cui l'avvocato dovrà mettere a frutto le sue capacità di mediatore, stretto tra la CIA, i sovietici e i tedeschi dell'est che cercano un posto al sole.