Vol 1 O Inquieto
Vol 2 O Desolado
Vol 3 O Encantado
Giudizio: 9/10
“ Fare questo film è stata l’idea più stupida della mia vita! Come si può fare un film di rilievo sociale quando vuoi riprendere storie meravigliose?” Questo scrive , con il misurato gusto per l’iperbole, Miguel Gomes a proposito del suo ultimo lavoro Arabian Nights-Le Mille e una Notte che a Cannes è risultato, a detta della critica di ogni continente, il miglior film di tutta la rassegna, sezioni collaterali incluse, visto che figurava nella Quinzaine des Realisateurs ( complimenti ai selezionatori del Concorso, troppo impegnati a infarcire il programma di pellicole francesi insulse…).
Prima di ogni valutazione critica dell’opera di Gomes vanno fatti i complimenti alla Milano Film Network che ha avuto il coraggio di distribuire un film come questo, non certamente semplice e tanto meno alla portata di tutti: una dimostrazione lodevole di sensibilità per l’arte cinematografica, purtroppo non comune in Italia.
Gomes risponde alla sua domanda gettando sul piatto un’opera bellissima, complessa, multiforme, ricca di mille sfaccettature che proprio nella risposta alla domanda che si fa il regista regala il suo fulgore narrativo.
Arabian Nights è un ampia e ambiziosa disamina della condizione del Portogallo, riportata attraverso il racconto di episodi avvenuti tra il 2012 ed il 2013, cui si aggiungono riflessioni storiche, sociali, antropologiche inerenti sempre la condizione del paese , uno tra i primi a soccombere sotto i colpi della crisi economica che ha spazzato l’Europa.
L’espediente che Gomes utilizza è un piccolo virtuosismo letterario che trova la premessa nel prologo del film stesso: un regista incapace di dare corpo alla sua esigenza di rappresentare l’odierna condizione del paese, scappa e lascia il compito di raccontare le storie alla bella Sharazade, protagonista appunto della raccolta di novelle Le Mille e una notte; ecco quindi che prendendo in prestito la struttura narrativa dell’opera vediamo scorrere sotto forma di racconti spesso ammantati di fantastico momenti della vita portoghese, di un popolo in difficoltà racchiuso nei suoi tormenti.
Lo strategemma strutturale non è altro quindi che quello delle Mille e una Notte stesse: ed ecco quindi che nei tre volumi nel quali il film è suddiviso (dai titoli di Inquieto, Desolato,Incantato) si susseguono storie fantastiche e metafore sociali e politiche, che si generano molto spesso in un crogiuolo di epoche tra loro inverosimilmente connesse, ognuna di esse introdotte dalla voce di Sherazade nel corso delle tante notti insonni passate a raccontare storie al suo Re.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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