sabato 25 novembre 2017

Contrattempo [aka Contratiempo aka The Invisible Guest] ( Oriol Paulo , 2016 )




The Invisible Guest (2016) on IMDb
Giudizio: 8/10

Con la sua opera seconda, a quattro anni di distanza dal suo promettentissimo esordio con El Cuerpo, Oriol Paulo conferma quanto di buono aveva messo in mostra: il regista catalano è senza dubbio uno dei pochi capace di rinverdire i fasti del thriller di stampo hitchcockiano, basato sull'incrocio di varie prospettive che generano verità mai assolute, pronte ad essere confutate da altre.
Il racconto parte con la morte di una giovane fotografa in una stanza di un albergo di montagna dove si trovava con un amico, un giovane rampante imprenditore , tra i più stimati della Spagna; siccome la donna viene trovata morta e l'uomo ferito in una stanza ermeticamente chiusa, i sospetti ricadono subito su quest'ultimo, Adrian, il quale da parte sua professa la sua innocenza riferendo di essere stato aggredito da uno sconosciuto all'interno della stanza.


L'antefatto però è la parte quasi finale del racconto, per cui, utilizzando la stessa tecnica del precedente lavoro di flashback ad incastro, scopriamo che i due, sposati entrambi, non erano semplici amici ma amanti e che una loro scappatella di qualche tempo prima si era conclusa con un episodio drammatico che li aveva portati ad allontanarsi.
Qualcuno però li pedina da vicino, instaurando un intricato gioco di gatto e topo e soprattutto, dopo che Adrian viene accusato per l'omicidio della sua amante Laura, l'avvocatessa cui l'uomo si rivolge ha solo due ore di tempo, prima che una fantomatica testimonianza in procura metta una pietra tombale sul caso.
Di fatto tutto il flashback scaturisce dal racconto che Adrian rende alla avvocatessa, mai troppo convinta delle varie versioni dell'uomo: una corsa contro il tempo per salvare se stesso e per convincere il legale della sua versione dei fatti.

Chi avesse visto il precedente lavoro di Paulo non tarderà a riscontrare della similitudini strutturali narrative: il regista infatti, attraverso il gioco incrociato di punti di vista e di verità più o meno parziali che essi generano, costruisce un racconto di tensione crescente, che non può non trovare il suo guizzo finale nel più classico dei colpi di scena, fin troppo clamoroso a dire il vero, ma che come ogni thriller che si rispetti presenta, nel chiaro rispetto dei canoni del genere.
La convinzione di avere di fronte la verità quasi assoluta che viene inesorabilmente sgretolata ogni volta da un dettaglio crea un vortice di frammenti narrativi che roteano a velocità sempre crescente, fino a quando il colpo di scena finale rimette magicamente ogni scheggia al suo posto: questo meccanismo crea la marea montante di tensione che non si affida nè a scene di azione nè tantomeno a situazioni ovvie di genere, ma semplicemente alla dimostrazione che la verità è semplicemente una questione di prospettive.
Rispetto a El Cuerpo , Contrattempo è lavoro meno oscuro, meno tenebroso, per certi aspetti anche più semplice nonostante, come detto, la struttura narrativa sembra messa in piedi appositamente per disorientare e confondere con i suoi ribaltamenti repentini nella stessa maniera.
L'impressione ricavata dal film di esordio, comunque, si conferma in pieno, Oriol Paulo è regista che sa tenere bene la storia in mano, confonde le trame e le carte con grande abilità creando una storia avvincente e che non scema mai di ritmo, ponendo lo sguardo anche in questo caso  sulle conseguenze delle azioni umane intraprese per la personale salvaguardia e per puro egoismo.


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