martedì 18 febbraio 2020

Send Me to the Clouds / 送我上青云 ( Teng Congcong / 滕丛丛 , 2019 )




Send Me to the Clouds (2019) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

L'opera prima della regista cinese Teng Congcong, gode del supporto produttivo di Yao Chen, nel ruolo anche di attrice protagonista, uno dei personaggi più noti in Cina non solo per le sua carriera cinematografica ma anche per i suoi numerosi impegni sociali e filantropici ed essendo Send Me to the Clouds un lavoro nel quale uno dei temi dominanti è quello dell'emancipazione femminile, la presenza di Yao dà ancora più forza ad una pellicola che, sebbene con uno stile molto pacato ed elegante, affronta alcune delle  tematiche sociali più sentite in Cina.
La protagonista del film è una giovane giornalista Sheng Nan, ancora alle prese con la ricerca di un lavoro che la soddisfi pienamente e in maniera stabile, inoltre le viene diagnosticato un cancro alle ovaie per il cui trattamento è richiesta una notevole quantità di denaro che nè il padre , ormai in bancarotta, nè la madre, una donna frivola e immatura sono in grado di dare alla figlia.
Per tale motivo accetta di scrivere una biografia del padre di un riccone appaltata da quest'ultimo, si reca nel Guizhou per parlare col vecchio portandosi dietro la madre che non ne vuole sapere di rimanere a casa; l'uomo vive in una sorta di isolamento anacoretico seguendo i dettami taoisti.
Sheng Nan incontra anche un giovane col quale sembra trovare una certa sintonia, lei che non ha generalmente un buon rapporto con gli uomini,  come testimoniato dal suo status di single a 28 anni ( orrore  ! per la mentalità tradizionale cinese).


Il viaggio di lavoro diventa ben presto per la protagonista un mezzo per potere guardare nella sua vita , riflettere sul modo di vivere di una giovane cinese ,  mettere ordine in alcuni aspetti e scoprire un nuovo lato di se stessa.
Tutta la prima parte di Send Me to the Clouds, è improntata a presentarci personaggi e situazioni nelle quali emerge l'ossessione di un paese quale la Cina per l'arricchimento, i soldi facili, il materialismo  , " Ogni problema che i soldi possono risolvere non è un problema" sentiamo dire da uno dei personaggi a sottolineare che l'unico obiettivo è quello di avere denaro per esser felice; e infatti tutti i personaggi parlano di denaro in maniera compulsiva: il padre di Sheng sull'orlo del baratro, dopo essersi separato dalla madre e avere iniziato una relazione con una coetanea della figlia, obnubilata dai soldi, il quale non solo non offre il suo aiuto alla figlia per l'intervento ma addirittura va su tutte le furie quando la figlia dietro sua richiesta non può aiutarlo economicamente; parla di soldi la madre , materialista , frivola, diventata madre troppo giovane, in epoca di politica del figlio unico; parla di soldi il riccone che appalta la biografia del padre che ben presto umilia la donna facendo sentire il peso del denaro e il fatto di essere sul suo libro paga.
L'unico che sembra avere un minimo di coscienza etica è il vecchio con cui Sheng si confronta e di cui deve scrivere la vita.

Il quadro che disegna la regista è quello di una società in cui non c'è spazio per altro che non sia il successo, il denaro , il benessere ostentato in un volgare trionfo di materialismo; dall'altro lato c'è la protagonista , di fronte ad un bivio della sua vita con la malattia che incombe aggressivamente,  in cerca di una realizzazione professionale e personale, con l'impulso a volere provare un rapporto puramente sessuale prima di essere operata e, come le ha detto il medico, di perdere per il futuro almeno parte della sua spinta ormonale.
Ma Sheng guarda anche le nuvole che il fotografo che incontra durante il viaggio gli consiglia di vedere per capire quanto lontano può arrivare il suo sguardo, salvo poi rimanere profondamente delusa anche da questi.
Il frequente richiamo al titolo del film, che è una citazione dal Sogno della Camera Rossa, una delle opere classiche più famose della letteratura cinese , publicato sul finire del XVIII secolo, sembra essere una trasposizione figurata astratta dell'anelito femminile a raggiungere i risultati e le aspirazioni più alte, perchè Sheng in fin dei conti è una piccola eroina della libertà femminile, della sua indipendenza e del suo coraggio, appartenente  alla prima generazione  nata in epoca di benessere , libera dalle scorie della rivoluzione culturale e del regime comunista più ortodosso, una generazione cresciuta nella corsa violenta alla ricchezza, nel miraggio del benessere e del guadagno smodato.
Al di là però delle tematiche più vaste e universali, l'opera di Teng è anche un ritratto intimo di una giovane che da un lato sembra avere perso almeno parte del suo ovvio e sacrosanto entusiasmo giovanile, che soffre nel sentirsi definire inutile e inespressa, persino dalla madre, perchè ancora single e non madre e che deve fare i conti con la morte, lei che non cede a credenze religiose e che orgogliosamente afferma di non credere nell'anima che rimane qualcosa di intangibile proprio come il tempo.
Nonostante le tematiche affrontate siano piuttosto pregnanti e in certi momenti anche drammatiche, la capacità di Teng di mantenere i toni e le atmosfere del film sempre in un binario equilibrato, elegante (anche grazie allo splendore della natura del Guizhou) con la giusta dose di umorismo (alcuni duetti  tra la protagonista e la madre sono molto colorati)  fanno di  Send Me to the Clouds un'opera intelligente e piacavole da vedere che ha ricevuto svariati riconoscimenti sia nei Festival che dalla critica pur avendo avuto finora scarsa distribuzione fuori dalla Cina.
Yao Chen è bravissima nella sua interpretazione molto sentita di Sheng Nan, anche se i riconoscimenti  maggiori , tra cui il Golden Roster per la migliore attrice non protagonista, li ha ricevuti Wu Yufang nel ruolo della madre di Sheng.


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