lunedì 15 febbraio 2010

Accident ( Soi Cheang , 2009)

*****
Noir d'autore

Non poteva che esserci lo zampino di Johnny To come produttore in quello che è stato senz'altro uno dei più bei film provenienti da Hong Kong nel 2009. Un thriller dall'ottima fattura che da linfa a questo genere di pellicole , sempre in bilico tra emulazione ed eccessivo sperimentalismo, capace di catturare gli occhi e di regalare momenti di genuina tensione, confezionati con grande capacità tecnica.
The Brain dirige ed organizza un manipolo di killer che hanno messo a punto la tecnica dell'omicidio camuffato da incidente: il film si apre proprio con uno di questi delitti e  solo l'occhio dello spettatore più smailiziato riesce ad intuire da subito che qualcosa di strano c'è nella morte del boss delle triadi. Mostrando un chiarissimo marchio di fabbrica proprio di Johnnie To la scena è splendida, con una armonia di eventi apparentemente casuali calati nella frenetica quotidianità di Hong Kong.
La banda non fallisce un colpo e, ovviamente, il prezzo da pagare per i servigi è notevole; the brain è ossessionato dal sospetto e dal ricordo della giovane moglie morta in un incidente d'auto, ma la sua esistenza è di un rigore monacale e di una professionalità inappuntabile, almeno fino a quando il destino decide di cambiare le carte in tavola, e  un lavoro meticolosamente preparato e riuscito si complica con un incidente nel quale perde la vita uno dei killer.
Nella mente del capo scocca subito la scintilla: è stato un vero incidente? Guardando gli avvenimenti che lo circondano sotto questa ottica si renderà conto che forse non lo è stato o che semplicemente la sua ossessione ha trovato pane per i denti. Tutto cambierà , sia nei rapporti con gli altri della banda , sia nel suo modo di osservare le piccole cose che gli passano vicino e noi stessi ad un certo punto non capiamo più bene ciò che è ossessione e ciò che è realtà.
Finale amaro che lascerà comunque qualche ronzio nella testa e la domanda se tutto non sia stato un atroce scherzo del destino.
La figura del protagonista fa da perno per tutta la storia, molto ruota intorno alla sua estrema ossessività che sconfina quasi nella visionarietà, la sua glacialità ostentata dell'inizio vine man mano scemando , di pari passo all'insinuarsi in lui, e in noi che guardiamo, del dubbio e del sospetto.
La trama del film è ben costruita, ottimamente ritmata, sottilmente sempre in bilico tra realtà e dubbio, sorretta da una regia che tende a giocare con le zone in ombra e che si avvale in maniera efficace del tessuto metropolitano come palcoscenico sul quale si muovono con perfetta sincronizzazione i membri della banda.
Chi ama i thriller troverà Accident un film godibile, che si lascia guardare coinvolgendo e che rimane nella bocca con il tipico retrogusto amaro.

1 commento:

  1. L'ho visto qualche mese fa nella rassegna dei film di Venezia, e mi è piaciuto molto per l'atmosfera di crescente paranoia, con il protagonista che tende a rivestire di chissà quale significato anche gli eventi più banali. Ancora una volta, la Milkyway fa centro!

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