lunedì 9 agosto 2010

Isola.La tredicesima personalità ( Toshiyuki Mizutani , 2000 )

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Spettri e fenomeni paranormali


Non fosse per la curiosità destata dalla presenza nel cast di Yu Kurosawa, nipote del Sommo Maestro e all'epoca del film appena diciottenne, nel ruolo di Chihiro, questo lavoro di Toshiyuki Mizutani sarebbe passato assolutamente senza lasciare alcuna traccia, risultando un pretenzioso psyco-thriller infarcito di pseudo-scientificità, di paranormale , di disgiunzioni corporali e di spettri che perlomeno stavolta non hanno i capelli lunghi sul viso e non sbucano da acque torbide.
La storia è ambientata a Kobe subito dopo il terribile terremoto che colpì il Giappone centrale nel 1995; fra i volontari accorsi con la protezione civile , Yukari, una ragazza che da subito l'idea di possedere poteri anormali. Quando incontra Chihiro e la psichiatra che ha in cura la ragazza, affetta do molteplici personalità, Yukari prova un senso di profonda simbiosi con la giovane, vedendo in lei probabilmente , quello che alberga anche nel suo animo.

Tra le personalità di Chihiro emerge anche quella che sembra la reincarnazione di una scienziata  che studiava la dissociazione corpo-mente, morta nel terremoto.
Il frequente rimando ad Ugetsu Monogotari, opera del XVI secolo nella quale tra l'altro si narra la storia di Isola, una donna che mette in atto una vendetta dopo essere stata abbandonata, funge da traccia per il film , fino al finale abbastanza scontato, nonchè forzato.
A parte il poco importante pregio di non rifarsi a stereotipi  derivati da Ringu e a qualche breve momento di tensione improvvisa, il film è un confuso mixing in cui albergano teorie pseudoscientifiche e fantasmi, col risultato di generare una storia che non va neppure minimamente all'essenza del concetto di vendetta per amore, nonostante i richiani ad Ugetsu, e che a conti fatti appare come un thriller mal riuscito per mancanza di  sostanza che sfocia nel melodramma senza però suscitare sentimento genuino.
La giovane nipote del Maestro ha una bella faccia da cinema e tutto sommato se la cava bene nell'interpretare le numerose personalità che albergano in lei, peccato che dopo due anni abbia abbandonato il cinema e si sia ritirata a vita privata: non sapremo mai quanta parte del patrimonio genetico del nonno fosse presente in lei.

2 commenti:

  1. Son d'accordo, film assolutamente privo di alcun interesse: girovagare tra fantasmi, paranormale e scienze improbabili lo rende anche abbastanza noioso. La ragazzina è brava, sta bene nel ruolo, non sapevo che avesse abbandonato il cinema.

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  2. e già baobab, dopo aver trovato marito la giovane si è ritirata a vita privata.
    Credo che non esista operazione peggiore che dirigere un thriller cercando di dare speigazioni pseudoscientifiche.

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