lunedì 12 ottobre 2015

Blind ( Eskil Vogt , 2014 )



Blind (2014) on IMDb 
Giudizio: 5.5/10

Da quando Ingrid è diventata cieca vive in un grande appartamento dalle enormi finestre, luminoso, dominato da un bianco accecante delle pareti, quasi un disperato tentativo di stimolare i suoi nervi ottici irrimediabilmente malati; in questo ambiente che la avvolge dandole una fredda sensazione di sicurezza la donna acuisce la sua fantasia, facendo venire a galla pulsioni e desideri nascosti, paure e ossessioni.
Come in un film schizofrenico costruisce due vite parallele che vede scorrere nel suo cervello e che sembrano intersecarsi, quasi collimare a volte con la sua vita.


E' un flusso continuo di immagini e di desideri che il suo inconscio tramuta in virtuali realtà.
Einar il pornomane, feticista, solitario onanista, voyeur, Elin la giovane divorziata in cerca di una nuova vita appena giunta dalla Svezia, Morten il marito che cerca nei siti di incontri nuove avventure e sè stessa quasi una medium tra le sue proiezioni che diventano realtà antropomorfe: il film delle fantasie di Ingrid è popolato da intersezioni reali e virtuali,  un lungo e intimo racconto di una vita che cerca di riflettere su stessa, sui ricordi e sui piccoli particolari che la rendano cosciente del suo stato di cecità.

L'opera prima del norvegese Eskil Vogt parte da un presupposto narrativo interessante, si sviluppa in maniera stilisticamente elegante ma stenta molto ad estrinsecarsi in maniera compiuta: anche Blind appartiene di diritto a quel genere di film, sempre più frequenti di recente, che sono rimasti in larga parte nella testa del regista.
Se la cifra stilistica di Vogt impressiona soprattutto per quel ribaltamento dei canoni del cinema scandinavo molto spesso racchiuso nella sua oscurità anche esteriore, la storia stenta a prendere forma, il ricorso alla voce narrante della protagonista, metà racconto, metà riflessione, conferma una difficoltà ad esprimere le tematiche al punto che di frequente si perde di vista il filo e tutto sembra essere una lunga fantasia tra il paranoico e l'inconcludente della protagonista stessa.
Il concetto della cecità come condizione che acuisce le altre percezioni sensoriali e la fantasia andava probabilmente sviluppato in altra maniera, così come non appare chiaro da dove derivi l'ossessione a sfondo sessuale che attanaglia la protagonista e, per finire, realtà e fantasia troppo spesso si miscelano su piani dai quali poi non è semplice uscire fuori.
D'altra parte va detto che Blind ha ricevuto numerosi riconoscimenti in giro per il mondo (Sundance, Berlino, Istanbul, Atene) proprio grazie alle sue atmosfere coinvolgenti e al fatto che si presta a letture fin troppo ampie; di certo però il lavoro di Eskil Vogt rimane poco convincente sotto molti punti di vista, come spesso accade ai film che partono da buone intuizioni ma che si sviluppano in maniera incompleta.
Certamente brava Ellen Dorrit Petersen in un ruolo che per difficoltà oggettive di recitazione e per qualche buco di sceneggiatura non si presenta per nulla facile.

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