giovedì 1 ottobre 2015

Feed me / 哺乳期的女人 ( Yang Yazhou / 杨亚洲 , Yang Bo / 杨博 , 2013 )



Feed Me (2013) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il piccolo Wang Wang vive col nonno su un barcone, è il prodotto della Cina nella quale i genitori abbandonano i figli per andare a cercare fortuna come ha fatto la madre del ragazzino, il padre è invece morto.
Il nonno che lo ha cresciuto è un strambo personaggio nel quale la demenza senile avanza inesorabile e che è infatuato della dottoressa che lo ha in cura.
Cavalcando il loro barcone a chiatta scorrazzano spesso e volentieri dalla provincia verso la sfavillante Shanghai; di ritorno da uno di questi viaggi scoprono all'interno del barcone una donna incinta nascosta nella stiva; il trambusto che ne segue li porta ad incagliarsi lungo il canale in mezzo a campi sterminati dominati da fiori gialli.
La donna ben presto partorisce e dopo l' iniziale rifiuto di abbandonare la neonata sulla barca, dietro le rampogne violente del vecchio, decide di rimanere come ospite della strana coppia.


I due nuovi arrivati stravolgono la routine tra vecchio e bambino e ben presto Wang Wang inizia a vedere nella donna la figura materna che non ha avuto accanto; il contatto tra la donna e il ragazzino passa per il latte e le mammelle della giovane arrivata da chissà dove con la sua valigia che custodisce con gelosia e cura.
In un crescendo quasi surreale il terzetto diventa presto l'oggetto dei pettegolezzi dei contadini della zona, anch'essi interessati più alle tette della donna che ad altro.
Il finale col vecchio ormai demente e Wang Wang che da ometto se ne prende cura presso uno ospizio, è il capolinea delle tre storie, un epilogo che sa di tenerezza senza esser però melenso.

Il regista Yang Yazhou, qui sodale con Yang Bo come nel lavoro precedente a questo, affronta due tematiche sociali che travagliano la Cina contemporanea, come diligentemente riporta nei titoli di coda con tanto di statistiche: la condizione dei ragazzini affidati ai nonni dai genitori partiti dalla provincia in cerca di fortuna e quella degli anziani che costituiscono una quota percentuale importante nel paese; sebbene le due tematiche inizino ad essere piuttosto abusate nel cinema cinese, anche in quello più commerciale, la coppia di registi ha il merito di affrontare l'argomento con uno sguardo quasi trasognato, fiabesco che sfocia di frequente nel surreale, avvalendosi di immagini ben costruite e di un linguaggio cinematografico abbastanza innovativo, cosa che ha valso al film l'Innovation Award al Festival di Montreal nel 2013.
Proprio nella sua spasmodica ricerca innovativa sta forse il difetto del film che appare a volte un po' troppo pretenzioso, senza che questo però infici la struttura complessiva della pellicola.
Feed Me vive molto sul rapporto che si crea tra la donna misteriosa e Wang Wang, un rapporto corporale, fisico, che evidenzia una carenza bilaterale di contatto corporeo: il ragazzino si avvicina e tocca le mammelle della donna  la quale volentieri si offre in situazioni che potrebbero addirittura essere lette come un subliminale messaggio sessuale. 
Di fatto l'incontro tra il vecchio, Wang Wang e la donna è il convergere di tre solitudini sconfitte che cercano con la vicinanza e con la comunanza di sconfiggere il vuoto che le circonda; questo Feed Me riesce a trasmetterlo bene, al di là dei linguaggi cinematografici e della regia che a volte presenta aspetti narcisistici, poggiandosi dal punto di vista narrativo ad una novella de Bei Feiyu, scrittore al quale spesso il cinema ha ricorso in questi anni.
Yu Nan è semplicemente straordinaria nel suo ruolo, in una miscela di sensualità e di tenerezza, anche se le tette, oggetto del desiderio di tutti nel film, non si vedono mai se non in qualche fotogramma molto sfocato: una attrice che conferma il suo talento e la sua prepotente presenza recitativa.
  

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