Giudizio: 5/10
Un giorno l'orco cattivo portò via Ma', dopo due anni Ma' da alla luce Jack frutto della malvagità dell'orco cattivo: da sette anni Ma' e cinque Jack vivono reclusi in un capanno pochi metri quadri vitali, un solo lucernaio in alto per far filtrare la luce; il legame intenso ed esclusivo che normalmente si crea tra madre e figlio diventa morboso, totalizzante.
Ma' racconta a Jack il mondo, il ragazzino cresce pensando che il mondo è quello che vede nella Tv perchè fuori non sa neppure che colore hanno gli alberi, conosce solo quello spicchio di cielo che cambia ogni giorno i suoi colori.
Quando Jack compie cinque anni nella sua mente deviata si formano domande, richieste, ribellioni, capisce che forse fuori da quei pochi metri quadrati c'è qualcosa che la televisione non sa raccontare o forse racconta troppo bene seppure nella sua bidimensionalità.
Ma' capisce che è il momento per Jack di andare a conoscere il mondo e mettendo in atto uno stratagemma fa fuggire il ragazzino che porterà poi la polizia alla salvezza della madre.
La nuova venuta al mondo per Jack è la scoperta di una dimensione che sa di infinito, per Ma' è un rientrare in un meccanismo sociale nel quale non esiste solo il suo rapporto totale col figlio: ci sono i nonni, c'è il nuovo compagno della nonna, c'è un cane , ci sono gli alberi e il cielo infinito; e c'è il cordone ombelicale d'acciaio che nessuno ha mai reciso col ragazzino.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it
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