mercoledì 20 maggio 2020

Sheep Without a Shepherd / 误杀 ( Sam Quah Boon-Lip / 柯汶利 , 2019 )




Sheep Without a Shepherd (2019) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il 2019 cinematografico cinese ha visto, con una certa dose di sorpresa in vero, brillare ai botteghini e sistemarsi tra i dieci film di maggior incasso dell'anno Sheep Without a Shepherd del regista malesiano Sam Quah, ultimo di una corposa lista di remake del film indiano Drishyam.
Al di là dell'importanza di un cast di primo ordine il film in effetti ha tutto per piacere al grande pubblico, dalla suspance al melodramma passando anche per tematiche sociali di denuncia che non riguardano ovviamente la Cina visto che la pellicola è interamente girata in Thailandia.
La storia si incentra su una famiglia di origini cinesi trasferitasi ormai da molti anni in Thailandia; il capofamiglia Weijie gestisce una piccola compagnia che si occupa di connettività , possiede una bella casa, un po' macabra perchè confina con il cimitero, dove vive con la moglie e le due figlie An-an , ancora in età fanciullesca e Pingping che invece sta vivendo la adolescenza con tutte le piccole problematiche connesse; comunque Weijie è a capo di una famiglia che infonde simpatia e che lascia trasparire un grande affiatamento.


Inoltre il protagonista ha la grande passione  del cinema, soprattutto i thriller e i gialli che cita spesso e volentieri, quasi a sfoggiare una cultura che impressiona gli astanti.
La vita della famiglia subisce un improvviso evento traumatico che cambierà il suo destino: Pingping ad un campo scuola di alcuni giorni fuori città viene drogata e violentata dal bulletto di turno che è anche il figlio del capo della polizia della città e del candidato sindaco; oltre tutto il bruto vorrebbe tenere in scacco la ragazza con un filmato che la riprende durante la violenza.
Da quel momento in poi una serie di eventi sconvolgeranno la vita della tranquilla famiglia con Weijie che dovrà attingere alla sua cultura cinematografica per mettere in piedi il delitto perfetto.
Finale che vira sul melodramma e che sistema un po' tutti gli aspetti rimasti sospesi, muovendosi tra vendetta, giustizia, pentimento e perdono.
Sono molti i titoli dei film che Sam Quah cita, soprattutto il coreano Montage, e non è una citazione casuale ( e meglio non aggiungere altro), e questo citazionismo è un po' l'aspetto più curioso del racconto : il cinema inteso come chiave di volta per risolvere i problemi, basta attenersi a quello che la finzione racconta e applicarlo alla realtà, ed in effetti tutta l'inchiesta che seguirà lo stupro e gli eventi immediatamente successivi a tratti sembra proprio un film nel film, proprio perchè c'è qualcosa da dimostrare nonostante tutte le prove siano contrarie.

Ma Sheep Without a Shepherd è anche film sulla corruzione , sul potere politico e poliziesco, sulle frequenti vessazioni che il cittadino deve subire, ma è pure una drammatica storia di genitori lacerati da problematiche diverse  , direi opposte, ma che conducono tutte alla tragedia nella quale la vittima si fa carnefice e viceversa.
La pellicola ha certamente un buon ritmo, la suspance si mantiene sempre a livelli buoni, nel finale un paio di ribaltoni servono forse più a tirare la storia un po' per le lunghe, ma poi , come detto, non rimangono zone d'ombre è la moralità del racconto è conservata.
Nel complesso il meccanismo messo in piedi da Sam Quah funziona  soprattutto negli incastri e nello sviluppo della trama, gli equilibri sono mantenuti e il film, che si apre come una storia piena di luminosità , non perde mai questa caratteristica nonostante gli argomenti trattati: una atmosfera insomma che non angoscia sebbene nella storia ci sia lo stupro e altri momenti di violenza e corruzione; quello che non manca mai nel film è lo sguardo umano del regista su tutti i personaggi, anche quelli che non appaiono positivi come ad esempio la madre dello stupratore, capo della polizia che di fronte al dramma e al dolore mostra il suo lato più umano.
Nei panni di Weijie troviamo Xiao Yang , uno dei due Chopstick Brothers , che vedemmo nel divertente Old Boys: The Way of the Dragon  e che pur nei panni di un personaggio drammatico riesce a mostrare soprattutto nella parte iniziale del film le sue doti di simpatia innata; Joan Chen, ancora stupenda alla soglia dei 60 anni, regala una prova intensissima e bellissima nel ruolo del capo della polizia locale, ma anche il resto del cast ci mette del suo per la riuscita del film.



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