lunedì 4 maggio 2020

Zombi Child ( Bertrand Bonello , 2019 )




Zombi Child (2019) on IMDb
Giudizio: 6/10

Uno dei pupilli preferiti del Festival di Cannes ritorna sulla Croisette tre anni dopo il gran rifiuto patito nel 2016 con Nocturama che oltre ad essere un lavoro tutt'altro che memorabile ha subito la terribile coincidenza degli attentati terroristici che colpirono la Francia e Parigi in particolare: un film francese che racconta di ragazzini bombaroli che mettevano a ferro e fuoco la capitale francese non poteva avere in una contingenza storica simile una gran fortuna e così fu.
Seppur nella rassegna collaterale della Quinzaine Bonello torna quindi nell'accogliente grembo materno di Cannes con un lavoro che per certi versi prosegue l'osservazione dell'adolescenza e delle sue esplosioni emotive e sentimentali.
La storia ha un breve prologo nel 1962 ad Haiti, dove un uomo, dato per morto, vittima invece della magia nera, viene dissotterrato , zombificato e mandato a lavorare come schiavo nelle piantagioni di zucchero.


Più di 50 anni dopo, Melissa, una adolescente di origini haitiane, frequenta il prestigioso Collegio della Legion d'Onore di Parigi dove accedono solo i rampolli delle famiglie che possono vantare il riconoscimento dell'importante titolo rilasciato dalla Repubblica francese; la ragazza per essere accolta in seno ad uno dei tanti gruppi di ragazze che si configurano quasi come sette segrete , deve passare una specie di esame: in quella circostanza, attraverso un racconto, svela il segreto che opprime la sua famiglia e cioè quello di essere la nipote di un'uomo zombificato dai riti voodoo; i suoi genitori sono morti e lei vive a Parigi con la zia che pratica i riti vodoo come sacerdotessa.
Naturalmente la cosa crea eccitazione e curiosità nelle ragazze soprattutto in Fanny quella che sembra più tormentata dalle pene amorose col suo fidanzato spagnolo che a breve rincontrerà, ma soprattutto sarà quella che deciderà di abbracciare la magia nera non sapendo di andare incontro a conseguenze inimmaginabili.
Prologo compreso Zombi Child ha un buon incipit, suscita curiosità, alterna , seppur diradandoli, i piani temporali tra il presente e il passato di cinquanta anni prima, crea insomma un substrato interessante, anche con la descrizione dell'ambiente elitario del collegio e delle allieve che lo popolano, altre adolescenti da osservare per carpirne i reconditi segreti e i pensieri a cavallo di una età che spesso porta con sè sconvolgimenti fragorosi.
Poi però quando subentra il tema della magia nera il film scade violentemente, riducendo quella che a tutti gli effetti è comunque una forma culturale del Centro America ed in particolare di Haiti ad un banale mezzo in mano a degli occidentali viziati per ottenere quello che desiderano e che hanno perso.

Bonello cerca di dare una impronta anche politica e di denuncia di una epoca tra le più terribili di Haiti , facendo chiaro riferimento dapprima alla schiavitù ancora in auge all'epoca della feroce dittatura di Papa Doc Duvalier, identificando gli zombi come gli sfruttati per eccellenza e poi al devastante terremoto del 2010 che causò più di 200.000 morti e mettendo in scena una lezione di storia e filosofia politica sulla essenza della Rivoluzione Francese.
Inoltre sembra anche avere un minimo di interesse alla struttura della magia nera e del voodoo, ma l'espressione di questa tematica è debolissima e si concentra essenzialmente sulla storia del nonno di Melissa.
Insomma Zombi Child è lavoro che parte bene riesce a catturare l'attenzione ma poi perde il filo , diventa confuso, in alcuni tratto ovvio e sbrigativo e solo una buona regia sia nella prima parte che nella seconda molto attenta alla cura dei particolari e degli interni riesce a salvare il film dal fallimento.
Se Nocturama era l'apoteosi del nichilismo adolescenziale, Zombi Child è l'esplosione della ribellione giovanile che va incontro alla morte e alla disgregazione: in entrambi i casi Bonello non riesce ad andare oltre ad una messa in scena in alcuni tratti efficace ma fatalmente poco consistente.

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