Giudizio: 7/10
Nonostante la fuorviante presenza di un pappagallo testimone, animale intelligentissimo, come sappiamo, che sa parlare, come tutti i suoi simili tra l'altro, che viene spacciato un po' il coupe de theatre della storia, A Witness out of the Blue del regista HKese Fung Chi Keung è invece un thriller che trova la sua solidità nei canoni più classici del genere.
Due mesi dopo una rapina andata male con morti e feriti, uno dei componenti della banda viene trovato morto e i sospetti cadono subito sul capo della gang di rapinatori Sean Wong, un delinquente conosciuto dalla polizia su cui ancora si concentrano le ricerche; proprio il fatto di non essersi allontanati da Hong Kong porta la polizia a pensare che qualcosa sia accaduto all'interno della banda.
Le indagini sono condotte dall'ispettore capo Yip coadiuvato dal maldestro e stravagante ispettore Lam , che ha appena messo su , in uno dei tanti terrazzi della città, un ricovero per animali randagi, facendosi prestare i soldi dagli strozzini che gli stanno alle calcagne, e dalla giovane agente Charmaine.
Quando però anche gli altri membri della gang cominciano a lasciarci le penne, appare chiaro che le cose non stanno come crede la polizia e Sean Wong , che nel frattempo si è stabilito in una stanza di una casa abitata da anziani e gestita da una donna mezza cieca, più di una volta capitato a tiro della polizia grida la sua innocenza sulla morte dei suoi compari; oltre tutto la borsa che conteneva l'ingente bottino è scomparsa il che rafforza l'idea che qualcuno stia cercando di far fuori tutta la banda di malavitosi.
Lam continua nella sue indagini che lo portano a considerare la possibilità che qualcuno voglia vendicarsi con i banditi , magari tra i presenti alla rapina che hanno subito la violenza omicida o addirittura lo stesso ispettore Yip che quel giorno era sul posto e che aveva visto morire giustiziato un suo collaboratore infiltrato nella banda e scoperto.
Anche Wong intraprende le sue indagini e alla fine grazie ad un paio di colpi di scena il giallo viene risolto e la resa dei conti è inevitabile.
Come thriller il film di Fung funziona perchè possiede il giusto groviglio narrativo, i colpi di scena, i momenti di azione, inoltre traspaiono chiare le tematiche che nel thriller di Hong Kong sono sempre presenti, dal sacrifico al melodramma, dall'etica che muove i personaggi agli atti di eroismo.
Il bandito Wong è un personaggio potente che accanto al suo habitus da malvivente riesce a mostrare di sè la faccia più umana , nel senso che le sue debolezze sono ben evidenziate attraverso un ritratto che per buona parte sembra un trattato psicoanalitico: insonnia, visioni , voci, incubi ad occhi aperti turbano l'esistenza di Wong, non sappiamo se per rimorsi o per altri demoni che si muovo0no dentro di lui; e per finire è personaggio molto hkese perchè nel suo profondo un'etica ce l'ha e lo capiamo soprattutto dal suo rapporto con la donna che lo ospita in casa e con i simpatici vecchietti che abitano nella stessa casa.
Viceversa il detective Lam è personaggio che si porta dietro una bella dose di umorismo intrinseco, basti pensare alla figuraccia comica sul luogo del delitto, oppure al suo ricovero per gatti abbandonati, per non parlare della convinzione che il pappagallo, che è l'unico testimone del primo delitto, prima o poi farà il nome dell'assassino o alle altre maldestre azioni, anche se poi il suo è un ingegno vivo e brillante che servirà per risolvere il caso.
Insomma a Witness out of the Blue il suo lavoro lo svolge in maniera onesta dando anche qualche spunto di novità e di freschezza ad un genere che ultimamente ad Hong Kong segna un po' il passo.
Louis Koo, vero stakanovista del cinema giunto con questo al suo sesto film nell'anno, offre una prova convincente che riesce ad andare oltre a quel suo volto scolpito nella parte del bandito Sean Wong, mentre il detective Lam è interpretato , con svariate note umoristiche come detto, da Cheung Kai Chung e invece nella parte dell'ispettore Yip figura un convincentissimo Philip Keung; completano il cast di eccellente spessore complessivo Andy On , Fiona Sit , Cherry Ngan, Jessica Hsuan e Patrick Tam
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