martedì 2 giugno 2020

Doorlock ( Lee Kwon , 2018 )




Door Lock (2018) on IMDb
Giudizio: 7/10

Qualche tempo fa su una rivista scientifica , uno studio condotto dimostrava come una delle situazioni che generano più terrore nelle menti delle persone è quella di rimanere chiusi da qualche parte senza avere la possibilità di poter aprire la porta: Doorlock  del ben poco prolifico regista coreano Lee Kwan ( quattro film in sedici anni) basa buona parte del suo impianto da thriller su questa condizione.
Il film racconta di Kyeongmin una donna che lavora in banca e che vive da sola in un piccolo appartamento situato in un grande caseggiato: la donna appare da subito non proprio a suo agio, non riesce a riposare bene, è molto introversa, incapace di prendere iniziative, non ha amici tranne una collega; quando poi in seguito a degli eventi che si verificano si convince che la sua casa è stata visitata da qualcuno che la perseguita, Kyeongmin si fa più sospettosa e preoccupata: controlla e valuta tutti i piccoli dettagli che la circondano, sente rumori che provengono da fuori la porta,  scopre tracce che potrebbero far pensare a qualche presenza al punto di chiamare la polizia, sebbene tutto finisca in una bolla di sapone.


Alla notizia positiva che la sua posizione al lavoro è diventata stabile e non più precaria, fa seguito però un inquietante episodio con un cliente piuttosto rozzo e buzzurro che la porta a pensare che la persona con cui ha un diverbio possa essere lo stalker che la minaccia, oltre ad altre situazioni che fanno aumentare in lei a dismisura la paura e l'ansia ; quando poi in casa trova un suo collega morto le cose sembrano imboccare un sentiero pericoloso, soprattutto perchè la polizia che già la considerava poco nelle sue denunce inizia a ritenere che possa essere lei l'assassina del collega.
Da qui in poi la storia si ingarbuglia, la sorte di Kyeongmin appare sempre più incerta  e la donna viene oppressa sempre più pesantemente dalla sua paura che diventa chiara ossessione ma soprattutto il pericolo diventa sempre più reale e tangibile.
Svolta finale un po' forzata e , come spesso avviene nei thriller coreani, epilogo tirato un po' troppo per le lunghe, probabilmente il difetto maggiore del film.
Remake del thriller Sleep Tight del 2011 diretto dal regista spagnolo Jaime Balaguerò, Doorlock è lavoro che in larga parte svolge bene il suo compito affidandosi nella prima parte alla costruzione e al contempo allo studio del personaggio di Kyeongmin attraverso la descrizione di una personalità all'apparenza fragile, introversa , timorosa, incapace di prendere decisioni, che tiene in casa oggetti maschili (scarpe, vestiti) per far credere che non viva da sola e che almeno inizialmente porta a prospettare che tutto quello che lei percepisce non sia altro che frutto della sua mente scossa e delle sue paure , prima fra tutte quella riguardante la sicurezza in casa e il terrore irrazionale , quasi l'ossessione di rimanere chiusa (dentro o fuori poco conta) che la spinge a cambiare di frequente il codice di accesso per aprire la porta di casa.

In questo contesto il regista ci offre anche uno spaccato sociale incentrato sulla figura della donna nella società coreana, principalmente nel mondo del lavoro.
Quando infine , verso la metà del film ci si trova in pieno thriller, non più psicologico, ma con minacce reali, quasi non ci si rende conto della cosa proprio perchè la tensione cresce molto lentamente seppur percettibilmente e perchè ora sappiamo che il pericolo è reale e non solo frutto delle paure della protagonista , che dal canto suo continua a rimanere al centro del racconto con l'analisi delle sue fragilità e dei suoi malesseri di persona solitaria.
Doorlock insomma come thriller funziona bene, perchè miscela nella maniera giusta gli aspetti psicologici, la tensione, lo studio della personalità della protagonista, l'azione e i momenti carichi di pathos, andando a stimolare , come detto in apertura, paure ed ossessioni che sono piuttosto comuni nella società moderna.
Gong Hyojin è l'eroina timorosa, paurosa, solitaria che però sa tirare fuori le unghie al momento giusto ed è il centro vitale del film grazie ad una ottima prova ben supportata da un cast di livello che vede tra gli altri Kim Yewon ( l'unica amica della protagonista ) e Kim Sungoh il detective incaricato di svolgere le indagini.

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