Seppur camuffata dietro il ruolo di sceneggiatore e di produttore la firma di Pang Ho-Cheung c'è tutta e si vede: SDU Sex Duties Unit è infatti film che per chi conosce bene il regista di Exodus, contiene molti riferimenti ai suoi lavori; Gary Mak crea un lavoro che finisce dritto dritto nella scia di quel Vulgaria che tanto ha diviso la critica e gli ammiratori di Pang: stessa commistione tra commedia a forte tinte demenziali e Cat III, in uno strenuo tentativo di dare fiato ad un genere, quale quello della commedia brillante HKese, che più di ogni altro ha subito la progressiva omologazione del cinema di Hong Kong con quello mainlander.
La SDU team B è una squadra speciale di riserva formata da una sorta di reietti del ben più prestigioso team A, essendo quest'ultima impegnata in una competizione in America tra le forse speciali di tutto il mondo, la squadra di scarsi viene inviata a risolvere un caso ridicolo e grottesco che giunge a risoluzione da solo tanto maldestro è il ladro protagonista.
I quattro, delusi dalla loro inutilità, pensano bene di divertirsi organizzando una serata a tema sessuale invece di assistere a Inghilterra-Portogallo di calcio: partenza da Hong Kong , passaggio clandestino a Macau via mare, tappa in uno di quei locali pieno di ragazze disponibili previo rifornimento di presunti preparati miracolosi tipo Viagra ( forse a qualcuno viene in mente Men suddenly in black ? ) e ritorno a casa, il tutto ovviamente in assoluto anonimato.
Naturalmente le cose andranno in maniera diversa ma il grande spirito di squadra, strombazzato sin dall'inizio, ne uscirà trionfante ( si fa per dire...).
Alcune cose in SDU funzionano: certi personaggi ad esempio, le consuete gag e battute contenute in dialoghi sparati a raffica in cui ce n'è per tutti da Grandmaster (come sempre il riferimento a Wong Kar Wai non manca mai) a Cold War, da Tony Leung a Beckham, da Cristiano Ronaldo ai gay e il ritmo costante; ma , ahimè, ci sono anche diverse cose che fungono poco: uno stile alla Pang che però non è quello di Pang, o per lo meno del migliore Pang, un rimestare su canoni ed archetipi piuttosto abusati , un completo disinteresse per la storia , e non poteva essere altrimenti, visto che SDU è film leggero per definizione, un lavoro di situazioni che si rincorrono anche con poca coerenza.
Il prototipo della commedia cialtrona e un po' boccaccesca , di per sè non disprezzabile, garantisce divertimento assicurato, soprattutto quando almeno un paio di protagonisti sono degni di nota, quindi in tal senso SDU funziona; rispetto però alla commedia in stile Pang, che con Vulgaria ha raggiunto i livelli più bassi, manca quel raffinato sarcasmo iconoclasta e quella cattiveria verso costumi e modi di vivere che tanto abbiamo amato.
Chapman To e Matt Chow offrono le prove decisamente più degne di nota, mentre Shawn Yue sembra più un pesce fuori d'acqua in questo contesto, Derek Tsang se non altro è bravo a sostenere l'incipiente priapismo da cui è colto per il 90% del film.
Inutile sottolineare che la schiera di giovani fanciulle che popolano il nightclub di Macau, per lo più con la sola pelle addosso, sono a dir poco adorabili.
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