sabato 12 febbraio 2011

Gallants ( Derek Kwok , Clement Cheng , 2010 )

Giudizio: 8/10
Omaggio al Kung fu


Potremmo definirlo un film "nostalgico" Gallants dell'accoppiata Kwok-Cheng, nel senso che quello che emerge è un forte senso di nostalgia e di amore sconfinato  verso un genere, quello HKese delle arti marziali ,più genuino e vero, libero di effetti speciali e di improbabili combattimenti.
E' insomma quasi un amarcord girato con la livrea della commedia brillante, con al centro sempre il film di genere, che richiama quelli degli anni 70 e 80.
Un impiegatuccio senza arte nè parte, pavido e sottomesso che combina guai in continuazione , viene inviato dalla sua azienda a risolvere una questione di affitti e proprietà in un locale che una volta era stato una scuola di arti marziali ed ora è invece una scalcinata sala da te.Non tarderà a mettersi nei guai anche lì, rimediando un po' di botte , ma per una serie di equivoci e di coincidenze, si rtitrova in una squadra di kung fu , composta da vecchi artisti marziali sotto l'egida di un maestro che dopo 30 anni di coma si risveglia bello arzillo, giusto in tempo per rimettere in piedi la scuola  e preparare i suoi "ragazzi" alla competizione.

Allenamenti a non finire, una forma da ritrovare una tecnica da imparare per l'ormai ex impiegato, agguati di fazioni rivali, vecchie storie che tornano a galla; tutto molto ben raccontato con la giusta dose di ironia (grandiosa la battuta di rimando alla richiesta di sfida :"ma che è un film di kung fu?") e di ritmo, che scandisce le numerose scene di combattimento.
Finale in perfetto stile HKese, con la giuste dose di melodramma che vuole lanciare sullo schermo quella che è l'essenza delle arti marziali.
Gli amanti del genere troveranno Gallant quasi commovente, tanto forte è il richiamo al cinema d'oro  HKese sulle arti marziali, gli altri probabilmente lo troveranno una commedia divertente e basta; ma vedere sulla scena vecchi attori , alcuni dei quali dei tempi di Bruce Lee, tutti esperti di kung fu, assistere a combattimenti tanto veri quanto visivamente ben costruiti, sentire il richiamo forte per una cinematografia che anzi tutto  è specchio di una cultura non può non appassionare, forse anche al di là del reale valore del film.
I registi sono bravi a tenere sempre la storia su una linea leggera,incastonando anche inserti di animazione, omaggiando il genere e i suoi tanti protagonisti, al punto da sembrare tutta la pellicola un tributo a coloro che furono protagonisti di un periodo d'oro per il Cinema di Hong Kong, i combattimenti sono credibili e con buone coreografie, ma è l'atmosfera complessiva del film a renderlo molto bello e ricco di emozioni, come sono tutti quelli che vogliono rendere omaggio con passione e sincerità.
Chen Kuan-tai e  Leung Siu-lung, divi del cinema anni settanta, ormai ben oltre la sessantina, danno il meglio di loro stessi, dimostrando di ben conoscere ancora le arti, così come Teddy Robin, che artista marziale non è, bensì musicista, ma conosce comunque l'arte, offre una divertente e bella interpretazione dell'anziano Maestro Law.

2 commenti:

  1. Più che un film è un'omaggio sviscerato a certo cinema anni 70-80 di Hong Kong; agli HK Awards prossimi rischia di fare incetta considerate le numerose nomination.
    Secondo me è un film imperdibile per chi apprezza il genere.

    RispondiElimina
  2. Giusto quanto dici, ed è proprio per questo che va considerato un grande film, al di là del suo valore intrinseco.
    Riguardo agli Awards HKesi, spero che questo e Detective Dee facciano incetta, sono nettamente i migliori del lotto.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Condividi