mercoledì 8 maggio 2013

Ip Man:The Final Fight / 叶问:终极一战 ( Herman Yau / 邱禮濤 , 2013 )

Giudizio: 7.5/10
Ip Man invecchia

L'ultimo combattimento di Ip Man è contro un onnipotente boss delle Triadi, padrone incontrastato della città fortificata, battuta da un violento tifone, dove gestisce ogni genere di traffico ed attività compresi combattimenti clandestini: è l'unico momento di epicità autentica del film di Herman Yau, una lunga scena dove tutto concorre a produrre una ambientazione estrema, quasi sovrannaturale. Per il resto Ip Man: The Final Fight è un lavoro che getta lo sguardo altrove, all'interno della vita del leggendario maestro sì , ma anche su una realtà come quella di Hong Kong degli anni 50-60 percorsa da continui fremiti sociali. 
E' questo fondamentalmente il motivo che fa dell'ultimo film di Herman Yau una pellicola bella , dove si percepisce l'afflato del regista per la sua città, vista e vissuta attraverso le gesta , mediate dal racconto del figlio, di un Ip Man che si spoglia della sua aura di sacralità per indossare i panni di un personaggio molto più "umano" e tangibile, che invecchia tra malanni vari e tormenti personali, ma con ciò caricandosi di un carisma e di un magnetismo tutto suo. 

La scelta di far interpretare una figura così tratteggiata da un attore fenomenale quale Anthony Wong, poco incline a cimentarsi in lavori sulle arti marziali, ma che nonostante tutto dimostra la sua grandissima professionalità interpretando al meglio, anche tecnicamente, il personaggio, è stato probabilmente il vero perno del successo del film.
Vedere combattere all'inizio del film lo stesso Wong con Eric Tsang, altro attore poco presente nel mondo delle arti marziali, è sicuramente un momento che ispira profonda curiosità , così come le scene di combattimento che si succedono, senza una frequenza esagerata a dire il vero, rimandano molto ai film classici degli anni 70-80 e tutta l'ambientazione che si costruisce nel film ( problemi economici, lotte sindacali, affermazione della malavita, benessere che inizia ad apparire) dimostra come Yau abbia voluto insieme al Grande Maestro omaggiare il volto di una Hong Kong ormai quasi sparita.
Rispetto alla precedente prova dello stesso regista in cui si raccontava la giovinezza di Ip Man ( The Legend is Born-Ip Man) e che si andava ad incastonare tra i due capitoli diretti da Wilson Yip, qui siamo su un livello nettamente superiore, risultando Ip Man: The Final Fight , lavoro che convince e che sa reglare bei momenti, non solo di azione.
Naturalmente non c'è l'apologia del Maestro anche dal punto di vista della tecnica di combattimento come nei citati lavori di Wilson Yip e non c'è Donnie Yen a deliziarci con la sua maestria tecnica, ma la figura che emerge prepotente dalla storia è grondante di umanità e di eroicità da uomo qualunque.
Nel suo insieme il film ha ritmo, è ben diretto soprattutto grazie ad una prospettiva ampia e sfaccettata che cerca di abbracciare tematiche diverse nel contesto di un periodo storico che è stato per Hong Kong di fondamentale importanza.

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