Giudizio: 6.5/10
La coppia che scoppia
Riemerge dalle nebbie dopo oltre dieci anni My wife is 18, grazie a questo sequel-non sequel , nel senso che anche se non si è visto il primo non cambia nulla: James Yuen che già diresse l'ipotetica prima parte della storia, sposta le lancette dell'orologio a dieci anni dopo e ci mostra la coppia Thirtheen Cheung e Yoyo Ma ormai al decimo anno di matrimonio, professore universitario lui e imprenditrice rampante lei.
Lei esuberante, bizzarra, spesso petulante, lui compassato insegnante che discetta filosoficamente di amore coi suoi allievi e che subisce , nonostante tutto, le decisioni della moglie che se ne frega altamente delle sue opinioni: una coppia frizzante insomma, ma anche avviata ad una certa stagnazione soprattutto perchè Yoyo Ma non ne vuol sapere di una vita tranquilla, dimostrando così con una certa evidenza la differenza di età col marito.
Con queste premesse la crisi è dietro l'angolo: lui parte per la tangente per una sua allieva che fa la modella e che lo coinvolge comicamente nei suoi set fotografici, lei vede rispuntare il vecchio amore fanciullesco e per altro si scopre che il prete che celebrò il loro matrimonio non era abilitato; è così che il gioco delle parti prende il via, tra dispetti, imbrogli e maldestre trovate.
Costruendo una pellicola con tutti i canonici crismi della commedia romantico-brillante HKese, James Yuen dirige un film divertente, che non sempre funziona alla perfezione, ma che possiede un certo brio grazie non solo ai due personaggi principali, ma anche e soprattutto per merito delle figura di contorno ( i quasi grotteschi vicini di casa, la famiglia di lei con la sorella impicciona in prima fila) e per talune situazioni che strappano il sorriso ( la cena ecumenica, i maldestri festeggiamenti che Yoyo Ma riserva al marito in occasione dei compleanni) sostenute da dialoghi sparati a raffica nel perfetto stile cantonese.
Film da famiglia riunita con pop corn insomma, che non vuole essere un tratto negativo, ma la semplice constatazione che My sassy hubby è lavoro leggero e senza pretese eccessive.
In un lavoro in cui sono essenzialmente i personaggi a reggere la struttura narrativa la scelta degli attori appare più che azzeccata: Charlene Choi regala un altra prova di simpatia che scaturisce dal suo personaggio fracassone e maldestro, Ekin Cheng ben interpreta l'uomo di mezza età un po' vittima dell'esuberanza della moglie e un po' autocompiaciuto; tra i personaggi di contorno quelli efficaci più di tutti sono Wong Cho-lam nella parte del comiziale vicino di casa e Joyce Cheng in quello della sorella di Yoyo Ma sempre pronta a gettare benzina sul fuoco; da segnalare infine la prima prova al di fuori della cinematografia mainlander di Zhang Xinyi, vista ad Udine anche in An inaccurate memoir, nei panni della giovane allieva per cui Cheung si invaghisce.
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