Giudizio: 7/10
Il buffo Samurai
Ispirato ad un episodio reale accaduto nel 1590, all'epoca del tentativo di unificare il Giappone da parte di Hideyoshi Toyotomi, The Floating Castle racconta del piccolo Castello di Oshi che tenta di opporsi strenuamente ad un esercito potentissimo: 500 impavidi che tennero testa ad oltre 20 mila uomini prima di cedere le armi alle loro condizioni.
Detta così sembrerebbe la ben collaudata storia di eroica difesa nella lotta fra forze impari di cui la Storia si nutre dai tempi degli Spartani alle Termopili, invece The Floating Castle è fondamentalmente un film che se dobbiamo in qualche modo definire avremmo delle difficoltà, perchè l'epica del racconto ben narrata attraverso battaglie in stile kolossal si fonde ad un clima da commedia, creando un curioso mix che diverte in maniera intelligente.
Il Castello di Oshi è infatti in mano ad uno strano personaggio che del samurai ha veramente poco, piuttosto sembra quasi un guitto capitato lì per caso: anticonvenzionale, strampalato e goffo, preferisce trascorrere il tempo nei campi con i contadini tra danze rituali e raccolti, trattando viceversa i suoi collaboratori con distacco e quasi con disprezzo.
Quando dovrà metter in atto la difesa del Castello per difendere l'ultimo possedimento del clan cui appartiene, si affiderà ad una serie di curiose e insolite trovate che regalano però alla sua popolazione la speranza di potercela fare.
Alcuni momenti del film, come detto, presentano atmosfere e ambientazioni più convenzionali, tra battaglie e scene di corte, spesso molto spettacolari (la scena dell'allagamento del Castello da parte degli assedianti, pare sia stato il motivo per cui il film subì un ritardo nella uscita di quasi un anno, richiamando in maniera troppo diretta il recente dramma dello tsunami), ma , soprattutto attraverso la figura di Nagachika Narita, spesso e volentieri l'atmosfera vira rapidamente verso la commedia brillante, grazie alle doti buffonesche, ma che nel profondo contengono una grande umanità, del signore locale.
Sta proprio in questo racconto molto poco convenzionale del Giappone feudale che fa di the Floating castle uno dei lavori più validi provenienti dal Giappone visti al recente FEFF di Udine.
In un film così strutturato non poteva non essere fondamentale la prova nell'interpretazione del personaggio del buffo samurai, ed infatti Nomura Mansai regala una bella recitazione ricca di molte sfaccettature, costruendo un personaggio di quelli che va a rivoluzionare la classica visione austera e rigida del vassallo feudale giapponese.
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