Giudizio: 8/10
La folle forza dell'amore
Fin dove può arrivare la forza di un amore ossessionante e incompiuto? Dove può portare un legame nato nell'infanzia tra silenzi e spazi immensi che guardano il mare livido, interrotto da una separazione obbligata , rinfocolato da un incontro tenacemente cercato dopo più di 10 anni e reciso poco dopo dal dramma?
Il nucleo pulsante del lavoro dell'ungherese Benedek Fliegauf è tutto in queste poche domande che forse non troveranno neppure risposta e che sicuramente (attenzione alle stolte digressioni filosofiche-sociologiche sulla clonazione che imperversano gratuitamente) poco hanno a che vedere con l'aspetto quasi fantascientifico del film: replicare e far tornare in vita, usando se stessa come grembo materno, l'uomo amato e perso; semmai l'aspetto psudoscientifico si pone come puntello al dramma della perdita mai accettata e al desiderio di far rivivere in qualsiasi maniera una vita, tolta la quale si spegne la luce e si accende il buio dell'abbandono e della colpa.
La storia di Rebecca e Tommy, nella loro rapida metamorfosi esistenziale (amici d'infanzia, amanti, madre e figlio , di nuovo amanti) non approda a quell'incesto che qualcuno in vena di pruriginosi moralismi ha voluto vedere, bensì nell'affermazione silenziosa e struggente del potere dell'amore che porta dolore e che, nonostante tutto, si fa motore vitale di una esistenza vissuta laddove il mondo sembra finire, sulle spiagge enormi, sferzate dal vento , oltre le quali c'è solo il mare e il nulla tumultuoso.
Ma il mondo non finisce per Rebecca che pur creando un pericoloso loop emozionale dentro se stessa prima e dentro Tommy poi, riesce a dare vita al drammatico desiderio che tutti ci divora: ridare vita e forma a qualcosa che abbiamo perso irrimediabilmente , anche a costo di perdere una identità non solo biologica ma anche personale, intima.
Film fatto soprattutto di silenzi rotti solo dal vento e dalla pioggia, mai illuminato da un seppur pallido sole, Womb è un film che colpisce per la sua struggente bellezza stilistica e per una narrazione ermetica che lascia parlare gli sguardi, il non detto e i corpi, un film che va dritto al cuore e che lascia dentro quelle domande a cui ci riesce difficile dare risposte, anche quando un finale bellissimo sembra suggerirci una via d'uscita.
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