Giudizio: 8/10
Alla sua opera seconda il regista coreano Lim Daeyung, che tre anni fa ricevette il premio dalla Associazione dei critici cinematografici di Busan come miglior regista esordiente grazie al suo Merry Christmas Mr Mo, si conferma cineasta di notevole spessore grazie ad una opera seconda dal forte impatto e ad una cifra stilistica non indifferente che riescono ad affiancare una storia per nulla banale, basata su un amore spezzato e su le conseguenze di esso anche dopo molti anni.
Yoonhe è una donna di mezza età che vive in una città della provincia coreana insieme alla sua figlia adolescente Saebom; ha alle spalle un matrimonio miseramente fallito e un presente piatto, grigio , consumato a lavorare in una mensa e un rapporto con la figlia quasi inesistente come se tra le due ci fosse un muro invisibile.
Un giorno però Saebom legge una lettera inviata alla madre dal Giappone in cui apprende l'esistenza di una vecchia grande amicizia che aveva riempito la vita di Yoonhe fino a venti anni prima, una amicizia-amore nata a scuola e durata fino a quando le due donne decisero di separarsi con la partenza di Jun , l'amica amata, per il Giappone dopo il divorzio tra i genitori per andare a vivere con una zia in Hokkaido.
La ragazzina si incuriosisce nell'apprendere l'esistenza di questa pagina nel passato della madre e cerca , senza risultato, di saperne di più; sfruttando la pausa invernale dell'attività scolastica coinvolge la madre in un viaggio in Giappone, proprio nella città abitata da Jun, un luogo che vive per tutto l'inverno sepolto sotto una fittissima coltre di neve.
Per Yoonhe i ricordi del passato sepolto riaffiorano ma non trova il coraggio di avvicinarsi a Jun, d'altra parte questo viaggio diventa l'occasione per far cadere il muro invisibile che separa la madre dalla figlia: piano piano tra le due iniziano a scorrere le parole e si renderanno conto che poi così diverse tra loro non sono.
Grazie alla intraprendenza adolescenziale di Saebom le due donne si incontreranno, facendo tornare indietro di vent'anni le loro vite e i loro ricordi.
Il candore della neve onnipresente e la luna che risplende su quel bianco fanno da sfondo a questa storia di rimpianti, di dolore e di riscatto personale , di rivincita contro un passato che troppo pesantemente ha segnato la vita di Yoonhe ma anche di Jun.
Le due protagoniste vengono subito messe sul palcoscenico in un inizio che inquadra dapprima Yoonhe e quindi Jun che conosciamo nel giorno del funerale del padre: anch'essa sembra avere abdicato alla gioie della vita, le viene rinfacciato che non si vede con nessuno , che non ha vita sociale e che passa il suo tempo tra il lavoro di veterinaria e la casa della zia che le ha fatto da madre e che all'insaputa di Jun, che titubava nel farlo, ha spedito la lettera a Yoonhe ; in realtà anche lei come Yoonhe porta sulle spalle quel grande amore giovanile interrotto bruscamente e che vediamo raccontato in un flashback, tra i momenti più belli ed emozionati del film.
Moonlit Winter è principalmente un film sui rimpianti, sulle occasioni perse , sugli amori spezzati: non solo le due donne, ma anche la vecchia zia di Jun ha qualcosa da rimpiangere ancora adesso che è anziana, e soprattutto è un film su come questi rimpianti abbiano steso una cappa opprimente e castrante sulle due protagoniste: Jun che lascia l'amica e la Corea perchè detesta avere una madre di origini coreane, Yoonhe che accetta la separazione vedendo cadere il suo sogno d'amore intenso, per entrambe inoltre la vergogna e l'imbarazzo di essere considerate anormali per il loro rapporto amoroso, con tutti i sensi di colpa che questo comporta.
Lim è bravissimo nel costruire due personaggi bellissimi, teneri nel loro silenzioso dolore, nella loro scelta di una vita al minimo, nel loro essere ancora tormentati e schiacciati dai rimpianti per il passato; tra di loro la figura di Saebom che , ci lascia intendere la storia , difficilmente cadrà nell'errore della madre, ma questo è ovvio, vent'anni non sono trascorsi invano nella coscienza sociale e personale delle persone.
Moonlit Winter traccia un percorso da intraprendere per superare i traumi e i dolori del passato, nel tentativo di trovare se non altro una serenità e una pace interiore e lo sguardo del regista è sostenuto da un grande afflato verso le due protagoniste; il bianco onnipresente quasi dominante che regna nel film riesce a infondere una atmosfera minimalista nella quale non c'è spazio per altro che non sia il silenzio doloroso o il ricordo.
E' insomma uno dei film coreani del 2019 più belli e questo sorprende perchè tutto sommato l'impronta , i toni e le atmosfere sono più da lavoro giapponese, anche se Moonlit Winter dimostra una volta in più che il cinema coreano non è solo action e thriller, ma anche introspezione e storie di sentimenti.
Magnifiche le due attrici protagoniste: Kim Heeae,nota in patria soprattutto per la sua attività nei drama Tv, regala una interpretazione magistrale nei panni di Yoonhe, soprattutto perchè riesce ad essere credibile nel percorso intrapreso dalla protagonista nel tentativo di superare il passato e Nakamura Yuko, attrice giapponese tra le più quotate, è bravissima nel rappresentare la durezza e la spigolosità ,esiti del suo passato, di Jun.
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