sabato 25 aprile 2020

Roubaix,une lumiere [aka Oh Mercy! ] ( Arnaud Desplechin , 2019 )




Oh Mercy! (2019) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Notte di Natale, Roubaix, città francese del nord , nota ai più soprattutto per essere l'arrivo di una delle corse di ciclismo tra le più antiche e famose, considerata uno dei nuclei urbani  più pericolosi e socialmente  complessi del paese, un luogo che vive nel ricordo di una effimera grandeur industriale e che oggi si dibatte in uno stato di perenne affanno e di difficoltà economiche.
E in quella notte di Natale il commissario Daoud, stimato e benvoluto poliziotto, dapprima da solo poi con il neofita Louis appena giunto in servizio nel suo commissariato ci porta in giro , quasi fosse il film un documentario,  per la città tra auto in fiamme, liti famigliari, stupri ,episodi di microcriminalità che fotografano alla perfezione la situazione sociale e lo stato di tensione che ne deriva.
Poi quando un anziana donna viene trovata morta soffocata, il centro del racconto diventano le indagini sull'omicidio e sui sospetti, principalmente una coppia di diseredate  che vivono assieme in una casa fatiscente legate da una relazione amorosa, ma prive di ogni mezzo di sostentamento, due reiette della società che si alimentano solo del loro tragico amore.


Sarà Daoud a condurre le indagini utilizzando il suo metodo investigativo, sempre molto rispettoso del sospettato e improntato al dialogo.
Intorno al fatto di cronaca, pare realmente accaduto una ventina di anni fa a Roubaix, Desplechin costruisce l'impianto complessivo di Roubaix, une lumiere, ignominiosamente Oh Mercy! come titolo internazionale; un racconto che guarda molto al sociale, si occupa delle problematiche che nascono da un tessuto urbano minato nella fiducia e che sembra aver abbandonato ogni forma di speranza per il futuro e che viene osservato però con quell'affetto tipico di chi in quel posto è nato, trasferendo sul commissario la propria esperienza personale: anche Daoud , seppur algerino di origini, ha preferito rimanere a Roubaix, città dove è cresciuto , nonostante tutta la famiglia sia tornata in Algeria, una grottesca fuga a ritroso a sottolineare la situazione di estrema difficoltà che si vive nella città del nord della Francia.
Man mano che la pellicola procede è chiaro che l'occhio del regista si concentra sulla figura del commissario, sulla sua umanità e sulle sue singolarità (ama i cavalli, va alle corse , ma non scommette per rispetto verso gli animali) contrapposta al drammatico affresco di povertà di un sottoproletariato urbano incentrato sulle due giovani , Claude e Marie, che vivono una vita ai margini, tra alcool e stenti, nutrendosi solo del loro rapporto, nelle pieghe del quale Daoud cercherà di infilarsi offrendo fiducia alle due ragazze per giungere alla soluzione del caso di omicidio.

Roubaix, insomma nasce come un instant movie in stile "Una notte al commissariato" e finisce come un racconto analitico sociologico e politico , vivendo però quasi esclusivamente, per lo meno nei suoi aspetti più interessanti, sul ritratto di tre personaggi effettivamente molto riusciti e carichi di una forte umanità : da un lato le due disperate  che sembrano non avere alcuna speranza, dall'altra il commissario che vede in quelle due ragazze il frutto di una società che non ha saputo offrire loro altra possibilità che delinquere; per il resto il film di Desplechin mostra in più di una occasione situazioni ben poco convincenti: troppo verboso nelle scene in cui avvengono gli interrogatori, arricchito di situazioni collaterali che non aggiungono nulla al cuore del racconto, soprattutto la carrellata iniziale di personaggi al limite , o a volte ben oltre questo,  sembra più un voler riempire e creare un contorno al vero nucleo narrativo del film.
Autentico punto di forza del film è indubbiamente il cast: Roschdy Zem ha il volto , lo sguardo il tono di voce, verrebbe da dire le phisique du role,  del personaggio carico di positività e di umanità, Lea Seydoux (Claude)è invece intrisa del suo essere personaggio ai limiti, quasi da ascrivere a quelli maledetti, ma la vera mattatrice è una magnifica Sara Forestier ( Marie) capace di racchiudere in se stessa tutto il dolore , il senso della sconfitta del suo personaggio.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Condividi