Giudizio: 7/10
L'amore ai tempi di Stalingrado
La Battaglia di Stalingrado fu non solo uno dei momenti decisivi per le sorti della Seconda Guerra Mondiale, ma nei decenni è diventato uno degli eventi più ricordati nella Storia dell'Umanità anche grazie al Cinema che ha contribuito a ingigantirne gli aspetti epici.
Il figlio d'arte Fedor Bondarchuck firma la sua versione su quell'evento grazie ad un kolossal che ben si coniuga con la drammaticità dell'evento, arricchito, per di più, da un 3D che non oscura bensì si compenetra con equilibrio con la storia.
Raccontare la battaglia di Stalingrado in maniera storicamente esaustiva è opera improba essendo l'evento durato molti mesi, per cui Bondarchuck decide di raccontare un episodio svoltosi durante il sanguinoso contrapporsi tra le truppe tedesche e quelle russe e lo fa partendo da molto lontano, creando quasi un filo sottile coi giorni nostri: infatti le vicende prendono spunto dal disastroso tsunami che sconvolse l'Estremo oriente qualche anno orsono; un gruppo di soccorritori russi , impegnato nel salvataggio di alcuni superstiti sepolti,è guidato da un uomo in qualche modo figlio della Battaglia di Stalingrado; da lì parte il racconto sulla giovane madre dell'uomo e di quelli che lui chiama i "miei cinque padri", un manipolo di soldati russi che si contrapposero ai tedeschi come avanguardia, asserragliati in una grande casa in rovina nella quale è rimasta ad abitare solo quella giovane donna che diverrà la madre del narratore.
Tra scene di battaglia spettacolari, sublimate dal 3D e ricostruzioni da autentico kolossal, Bondarchuck inserisce due tracce narrative, storie d'amore e di dramma in tempo di guerra, da cui emerge chiaramente il messaggio anti bellico: la guerra opprime i sentimenti, distrugge l'uomo e la sua vita, ma non riesce a disintegrare l'amore, anche quello impossibile tra un ufficiale tedesco e una giovane donna russa.
E' proprio nei momenti più intimi e toccanti calati nell'oscurità del dramma che il film da il meglio di sè ( la scena del compleanno della giovane donna, l'aria di Tosca cantata dal tenore-soldato russo, i giovani innamorati che guardano l'oscurità squarciata dalle esplosioni e dai razzi), lasciando, per fortuna , da parte tutta quella retorica di cui i film di genere si sono spesso nutriti per anni.
Stalingrad è a suo modo anch'esso un film di genere ma che si lascia guardare grazie al giusto equilibrio tra spettacolarità e racconto drammatico, ben sostenuto da un cast all'altezza.
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