Giudizio: 8/10
Ultimo adattamento cinematografico di una serie di romanzi dello scrittore giapponese Sato Yasushi morto suicida all'età di 41 anni agli inizi degli anni 90, And Your Bird Can Sing di Miyaki Sho è opera che si pone sui binari delle precedenti: ambientazione nella città di Hakodate in Hokkaido, città natale dello scrittore mentre il regista è originario anch'egli della stessa regione a nord del Giappone, personaggi solitari, non proprio emarginati ma quasi, spesso per scelta propria, sia dal punto di vista sociale che da quello più intimamente personale ma che comunque cercano di condurre una esistenza minimalista cercando di evitare gli affanni.
And Your Bird Can Sing vede come protagonisti, un giovane , il cui nome non sappiamo e viene semplicemente apostrofato "Me" nei titoli di coda, anche perchè è di fatto la voce narrante nonchè la prospettiva principale del racconto; lavora part time in una libreria con ben poco entusiasmo, spesso non si presenta al lavoro, ma la cosa non lo smuove più di tanto.
Vive con un altro ragazzo Shizuo con cui divide l'appartamento, che tira avanti alla giornata senza lavoro e si porta sulle spalle il dramma di una madre alcolizzata e avviata alla demenza con cui però ha deciso di non avere quasi più rapporti.
I due giovani , nonostante le premesse dette, vivono la loro vita con grande tranquillità e gioia, passando interminabili serate a bere e a sghignazzare fino al mattino, sembra insomma che lo status quo in cui si trovano li soddisfi, un ambiente ovattato ed una esistenza che sembra avvolgerli senza stritolarli.
Me una sera esce con una collega del lavoro, Sachiko, una ragazza che ha una relazione col titolare della libreria, un uomo sposato: la frequentazione diviene ben presto una relazione stabile per cui in qualche modo la coppia di amici diventa un terzetto, sebbene , per ovvii motivi qualcosa tra loro è cambiato.
I tre continuano a vivere la loro vita nel medesimo modo: lavoro, uscite notturne, serate in discoteca, chiacchierate, colazioni al mattino , insomma un piacevole tran tran quotidiano che mette però in evidenza l'esuberanza giovanile e la voglia di vivere dei giovani.
Quando poi il lento avvicinamento tra Shizuo e Sachiko porta i due ad una attrazione che appare inevitabile, è chiaro che è giunto il momento per tutti di doversi prendere le proprie responsabilità e uscire da quella confortante inconsapevolezza che aveva contraddistinto la loro vita fino a quel momento.
Un paio di modelli saltano subito all'occhio: il Truffaut di Jules et Jim per la incosciente forza propulsiva che la giovinezza regala ai protagonisti, nonostante il loro esser personaggi ai margini, non certo inseriti in una società giapponese individualista e arrivista, e i cineasti quali Okita Suichi e il Nobuhiro Yamashita di Over the Fence , tratto anch'esso da un romanzo di Sato Yasushi.
In effetti il contrasto tra la condizione dei protagonisti , personaggi molto ai margini, e la prorompente e forse incosciente edonistica ricerca della felicità e di un posto in un angolo del mondo, crea un contrasto che colpisce: per i tre giovani la giovinezza va vissuta senza steccati, lasciando scorrere il flusso del tempo e facendosi tranquillamente trasportare dagli eventi, almeno fino a quando un duro colpo non ti mette nella condizione di dovere prendere delle decisioni.
All'interno di questo quadro di gioventù votata alla vita rimane però quello che è uno dei temi più importanti e discussi nel cinema giapponese: la difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, le relazioni personali nelle quali non si riesce a far emergere le proprie scelte e le proprie decisioni, una autoemarginazione emotiva conseguenza di una solitudine interiore che sovrasta e opprime.
I tre protagonisti vivono nella loro bolla emotiva di benessere illusorio, privi dei responsabilità, ma quando poi sono costretti tutti e tre in modo diverso ( Me scoprendo che Sachiko sta allontanandosi da lui per avvicinarsi all'amico, la ragazza stessa nel momento in cui deve troncare la relazione con il titolare della libreria, Shizuo quando decide che è il momento di riavvicinarsi alla madre) a dovere prendere delle decisioni e ad assumersi le responsabilità dei loro gesti si trovano di fronte ad una difficoltà insormontabile proprio per la mancanza di capacità decisionali e per la paura delle conseguenze.
And You Bird Can Sing è comunque lavoro bello, per molti versi emozionante, con dei personaggi con i quali si crea subito un legame empatico, in cui il regista è bravo nel costruire atmosfere ovattate e minimaliste anche grazie d un perfetto gioco di colori di luci e di musiche.
Aggiungiamo che i tre attori protagonisti, Sometani Shota (Shizuo) , Emoto Tasuku ( Me) e Ishibashi Shizuka ( Sachiko) decisamente la più convincente, si dimostrano in grande forma e ben reggono il peso di tutto il film, ed abbiamo un film capace di lasciare il segno, anche , e soprattutto direi, per i suoi toni sussurrati e il suo minimalismo.
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