venerdì 18 maggio 2012

The 33D invader / (蜜桃成熟時33D ( Cash Chin / 錢文錡 , 2011 )

Giudizio: 7/10
Cat III , demenzialità e trash a gogo

L'invasore tettuta del titolo è una aliena che dal futuro viene spedita sulla terra per salvare il genere umano reso ormai quasi completamente sterile: il suo scopo è quello dapprima di trovare un uomo ancora dotato di spermatozoi vitali e poi arrestare la coppia di alieni venuti sulla terra con finalità totalmente opposte alle sue.
Questo in poche parole il plot del lavoro del regista HKese Cash Chin, autentico, e probabilmente unico, rappresentate del pink movie alias Cat III presente al Festival di Udine quest'anno.
Ed il film è un soft core a tutti gli effetti con una fortissima carica dissacrante e con toni da commedia demenziale.
La carrellata di personaggi è vivida e ce n'è per tutti i gusti: ragazzotti sessuomani, tra i quali uno che fa il verso a Stephen Chow, belle fanciulle disinibite e ignude che si offrono a visioni panoramiche di ogni recesso corporeo (parata di stelline e di pornostar anche giapponesi), coppia di cattivi dalla sessualità ambigua, pronti comunque a gettarsi nella mischia, la santarellina che pensa all'amore e al sentimento.

E poi giù botte per tutti: da Stephen Chow appunto a Wong KarWai (memorabile la battuta di uno dei ragazzotti alla aliena buona tettuta che continuava a ripetere che veniva dal 2046; "e chi sei Wong KarWai?" la risposta), ironia sul genere della commedia e sul genere soft.
E non basta: citazioni da cinema italiano soft core anni 70 con docce stile Edwige Fenech, dialoghi demenziali-trash sparati a velocità supersoniche, membri maschili annodati e rimessi a posto (con goduria del proprietario) che si trasformano in cactus spinosi , buoni per uno stupro, stimolazioni clitoridee sotto forma di scariche elettriche inferte dall'alieno cattivo interpretato da un porno attore giapponese che pare nel suo paese sia noto per le sue capacità stimolanti manesche, fontane di sperma gettate in faccia al professore indiano che tenta di spiegare il kamasutra e molto altro.
Insomma ce n'è a sufficienza per farsi quattro grasse risate in un clima da osteria di bassa lega guardando un film che però ha il suo valore tecnico , soprattutto per certi effetti speciali, perchè alla fine di film di fantascienza si tratta.
La rievocazione del genere HKese che ha fatto la fortuna di molti e che è stato trampolino di lancio per moltissimi attori che poi hanno raggiunto una fama mondiale (Simon Lam e Anthony Wong su tutti) è ben costruita ed il film raggiunge a pieno quello che era il suo scopo: divertire attraverso il trash , le scurrilità, il demenziale, la lascivia e la procacità di uno stuolo di belle fanciulle che si offrono agli sguardi con generosità.

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