Le montagne popolate dai miti
La cornice cha ha accolto questo lavoro ad Udine, dove tra l'altro si è meritato il secondo posto nella classifica dell'Audience, è di quelle strabilianti: sold out sin dalla mattina e Teatro gremitissimo, attratto probabilmente dalle mirabilie naturalistiche che il film prometteva.
Le attese non sono andate deluse: One mile above, altrimenti noto col di titolo di "Kora" , forma di meditazione buddhista tibetana, è un film che abbacina per la bellezza delle riprese , che colpisce per la tematica raccontata e che stupisce per la difficoltà e l'impegno che il regista e la troupe intera hanno dovuto profondere per portarlo a termine.
Coproduzione sino-taiwanese ( ormai non più rarità e quasi sempre sinonimo di cinema di qualità), ispirata ad una novella taiwanese, il film racconta il viaggio intrapreso dal giovane protagonista, estremo omaggio al fratello morto proprio mentre si accingeva a partire lui stesso per questa avventura, dallo Yunnan a Lhasa in bicicletta, zigzagando sulle vette ben oltre i 5000 metri che regala lo scenario incomparabile del Tibet.
Road movie e racconto di formazione fusi in un unico blocco, Kora segue le gesta del giovane ciclista che quasi con rabbia, scaturita dalla perdita del fratello, si imbarca in questa impresa attraverso la quale, con caparbietà e passando attraverso sventure varie, incontri che toccano il cuore, visioni oniriche di personaggi mitologici che secondo la tradizione millenaria cinese abitano da sempre le montagne del Tibet e misticismo buddhista raggiunge la capitale tibetana , dove il suo viaggio-sfida e omaggio e scoperta della sua interiorità si conclude.
Indubbiamente agevolato da uno scenario naturale impareggiabile, che però è fotografato e reso vivido con enorme bravura, Du Jiayi, trentacinquenne esordiente nei lungometraggi con una vita alle spalle nell'ambiente cinematografico, costruisce un film che presenta non solo una fortissima presa emotiva per chi sa ancora ammirare la natura come un miracolo che prende vita, ma racconta anche la storia di un giovane e della sua trasformazione interiore che si concretizza nella sua scelta di sacrificio e di sofferenza.
Anche le interessanti immagini del making of che scorrono sui titoli di coda dimostrano come il film sia stato una esperienza unica per tutta la crew, che ha seguito passo passo, accompagnandolo con il fiatone che si insinua a quelle altitudini, il protagonista nel suo viaggio.
La ricerca di se stessi è sempre stata uno dei temi più analizzati nella cinematografia di tutti i tempi e qui Da Jiayi lo fa sfruttando uno scenario splendido su quale innesta il giusto intimismo.
Anche Kora, al di là del suo valore artistico, manda il suo messaggio chiaro: il Cinema è arte che deve sapere stupire, lasciare a bocca aperta e insinuare dentro di noi qualcosa che decanta e che si fa strada lentamente ; Kora ci riesce benissimo.
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