Giudizio: 7/10
Callaghan invecchia
All'inizio sembra proprio di essere nel bel mezzo di una scena dell'Ispettore Callaghan: luci lampeggianti, scena del delitto, nastri gialli a delimitarla, agenti invidiosi ed incapaci simpatici come un calcio sugli stinchi, giornalisti in agguato, ma quando vediamo Clint Eastwood correre improvvisamente dietro ad un probabile sospettato , capiamo pian piano che non è più così: il cuore dell'agente Terry Mc Caleb sbotta e lui cade esanime con la faccia atterrita sul selciato.
Lo ritroviamo un paio di anni dopo, pensionato e con un cuore nuovo trapiantato, che passa il suo tempo in barca a Marina Del Rey, fra tramonti rossi, sciabordio delle acque e vicini di barca un po' suonati e beoni. Ma quando una donna gli si presenta spacciandosi per la sorella della donna donatrice del suoi cuore attuale, uccisa in modo efferato, le cose cambiano: deve tornare in strada, spinto dal debito di sangue che piano piano diventa per lui un peso troppo forte; dovrà cercare di sapere come la giovane donna è morta.
Inizia il suo lavoro fatto di intuizioni, di indagini prive quasi totalmente degli ausili tecnologici: insomma un detective un po' fuori moda , troppo vecchio stile marlowiano.
Il film è un bel thriller con sorpresona (neanche tanto ) finale, forse un po' troppo scontata per come si sviluppano le vicende, ma Eastwood (regista e attore) riesce a mettere una pezza dorata a qualche piccola magagna della storia con la sua presenza carismatica, con quel volto che sembra scolpito nel legno come un totem, ma con molta umanità e qualche pizzico di crepa sentimentale che comunque non sembra stonata e il consueto modo di scrutare un po' di traverso i personaggi.
Il nocciolo del film sta nell'eterna lotta-attrazione tra preda e cacciatore, killer e suo inseguitore, foriera di aspetti molti duri e di gesti insani, osservata con occhio lucido , fino al duello finale che mette sempre tutto al suo posto con parole pesanti come macigni ("Tempo scaduto") prima che il fatidico colpo di pistola si erga a sipario.
Lo ritroviamo un paio di anni dopo, pensionato e con un cuore nuovo trapiantato, che passa il suo tempo in barca a Marina Del Rey, fra tramonti rossi, sciabordio delle acque e vicini di barca un po' suonati e beoni. Ma quando una donna gli si presenta spacciandosi per la sorella della donna donatrice del suoi cuore attuale, uccisa in modo efferato, le cose cambiano: deve tornare in strada, spinto dal debito di sangue che piano piano diventa per lui un peso troppo forte; dovrà cercare di sapere come la giovane donna è morta.
Inizia il suo lavoro fatto di intuizioni, di indagini prive quasi totalmente degli ausili tecnologici: insomma un detective un po' fuori moda , troppo vecchio stile marlowiano.
Il film è un bel thriller con sorpresona (neanche tanto ) finale, forse un po' troppo scontata per come si sviluppano le vicende, ma Eastwood (regista e attore) riesce a mettere una pezza dorata a qualche piccola magagna della storia con la sua presenza carismatica, con quel volto che sembra scolpito nel legno come un totem, ma con molta umanità e qualche pizzico di crepa sentimentale che comunque non sembra stonata e il consueto modo di scrutare un po' di traverso i personaggi.
Il nocciolo del film sta nell'eterna lotta-attrazione tra preda e cacciatore, killer e suo inseguitore, foriera di aspetti molti duri e di gesti insani, osservata con occhio lucido , fino al duello finale che mette sempre tutto al suo posto con parole pesanti come macigni ("Tempo scaduto") prima che il fatidico colpo di pistola si erga a sipario.
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