Giudizio: 4/10
Dov'è finito Woody ?
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi al riguardo questo film illumina in modo totale: Woody Allen sembra tristemente giunto al punto dell'inaridimento senza ritorno, con l'aggravante di continuare a specchiarsi nello stagno torbido e limaccioso. Raramente si è visto un film più brutto, noioso, disarticolato come questo e il fatto che provenga da un Maestro per decenni da moltissimi idolatrato, rende la batosta ancora più dolorosa.
Film con sceneggiatura fiacca che forse neppure a superare un esame di cinematografia nel peggiore degli Istituti sarebbe sufficiente, storia priva di qualsivoglia interesse, thriller (o presunto tale) da quattro soldi che ti aspetteresti da qualche giovincello scimmiottatore di Hitchcock ma non dall'autore di Manhattan, di Io e Annie o di Zelig (solo per citarne alcuni).
Se è vero quello che dice un illustre conoscitore di cinema e cioè che "ogni stroncataura non è che un atto di amore tradito", qui il tradimento è colossale e imperdonabile. A nulla valgono le eccellenti doti interpretaive degli attori (in primis un Farrell sempre più Deppizzato nell'interpretare ruoli da sfigato) e neppure la bella musica di Philip Glass: servono solo a sottolineare ancora di più l'inconsistenza del film.
Non sappiamo se Allen tornerà mai a farci godere con film belli, di sicuro le sue opere precedenti , per ora, vanno dritte dritte nel Pere Lachaise della celluloide, pronte ad essere riesumate alla bisogna per ricordare un grande regista che sembra ormai cronicamente giunto al capolinea.
Film con sceneggiatura fiacca che forse neppure a superare un esame di cinematografia nel peggiore degli Istituti sarebbe sufficiente, storia priva di qualsivoglia interesse, thriller (o presunto tale) da quattro soldi che ti aspetteresti da qualche giovincello scimmiottatore di Hitchcock ma non dall'autore di Manhattan, di Io e Annie o di Zelig (solo per citarne alcuni).
Se è vero quello che dice un illustre conoscitore di cinema e cioè che "ogni stroncataura non è che un atto di amore tradito", qui il tradimento è colossale e imperdonabile. A nulla valgono le eccellenti doti interpretaive degli attori (in primis un Farrell sempre più Deppizzato nell'interpretare ruoli da sfigato) e neppure la bella musica di Philip Glass: servono solo a sottolineare ancora di più l'inconsistenza del film.
Non sappiamo se Allen tornerà mai a farci godere con film belli, di sicuro le sue opere precedenti , per ora, vanno dritte dritte nel Pere Lachaise della celluloide, pronte ad essere riesumate alla bisogna per ricordare un grande regista che sembra ormai cronicamente giunto al capolinea.
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