Grazie, Maestro
Che gli Dei dell'Olimpo ci perseverino sempre un regista come Sidney Lumet; e sì perchè il baldo giovanotto ultraottantenne, firma un film che ti aspetti da un giovane cineasta rampante, da uno di quelli che sono andati a scuola da Tarantino e che ahimè invece scarseggiano.
Come un grande maestro burattinaio, Lumet mette sulla scena quanto di più torbido, cattivo, agghiacciante, violento può esserci nella famiglia e nello stile di vita yankee: spostando i suoi attori avanti e indietro nello spazio temporale di 10 giorni, usando flashback semplici e geniali, denudandoli, anche con violenza ed impudicizia. E ' il film dei primogeniti perdenti, aggressivi, che rinfacciano le scarse attenzioni. E' la storia dei vizi che portano alla distruzione, è la sonda che esplora quanto di più represso può esserci dentro ad una famiglia che potrebbe avere tutto, ma invece non ha più nulla.
"Il mondo è cattivo" dice lo strano ricettatore nel momento chiave del film e Lumet lo sa e ce lo mostra con una crudezza che penetra profondamente fino a far male: neppure il figlio onora più i genitori.
«Che tu sia già in paradiso, quando il diavolo scopre che sei morto» recita un detto irlandese , e che è poi il titolo originale del film: noi invece diciamo:che tu rimanga sempre con noi, grande Maestro della cinepresa.
"Il mondo è cattivo" dice lo strano ricettatore nel momento chiave del film e Lumet lo sa e ce lo mostra con una crudezza che penetra profondamente fino a far male: neppure il figlio onora più i genitori.
«Che tu sia già in paradiso, quando il diavolo scopre che sei morto» recita un detto irlandese , e che è poi il titolo originale del film: noi invece diciamo:che tu rimanga sempre con noi, grande Maestro della cinepresa.
anche per me film grandissimo, il tempo lo farà rivalutare.
RispondiEliminaFu senz'altro uno dei film più belli dell'anno; d'altronde non è una sorpresa, Lumet rimane uno tra i più longevi e bravi registi.
RispondiEliminaPS: benvenuto Ismaele.