Giudizio: 9/10
...e piove
Piove, piove sempre, piove come non ha mai piovuto; una pioggia bluastra virata da un bianco e nero fantastico e angosciante. Lei rincuora lui, malato terminale di cancro dicendogli: "fai ciò che ti piace" , lui la assilla dicendole : "non ti dico di fare sesso, ti dico di fare ciò che vuoi" e sembra all'inizio un carnefice con la sua vittima. Ma lei ama masturbarsi, non avendo rapporti col marito , e non capisce subito che solo portando in superficie quello che nell'intimo profondamente ama potrà salvarla.
E su tutto sempre la solita pioggia disturbante, opprimente : pioggia su di lei che gira col vibratore infilato, pioggia sul marito che la spia, pioggia sul carnefice-salvatore che fotografa, pioggia che scorre sulle strade e nei tombini, che bagna le ortensie e che da vita alle lumache.
E' la solita stupefacente e per certi versi poco confortante esplosione di perversione filmica che solo certo cinema orientale è in grado di dare, un tornado che si abbatte sulla nostra coscienza moraleggiante da occidentali del Vecchio Continente.
Fai ciò che vuoi (veramente) e ti sarà resa salva la vita: ecco il messaggio di Tsukamoto in questo film giustamente pluripremiato; film di meravigliosa fattura tecnica, di gran ritmo , di immagini scarne e violente come sassate sulla fronte , film scuro , piovoso, percorso da lampi di genio cinematografico sbalorditivi: come si può non amare Rinko che in miniabito , trucco puttanesco e tacchi alti, cammina sotto la immancabile pioggia e si offre, masturbandosi, alla vista del carnefice-salvatore-fotografo e al marito-guardone , fino a denudarsi e rimanere (fradicia di pioggia) alla mercè dei loro sguardi? E' cinema epico , da antologia !
Il finale è solo apparentemente consolatorio e positivista: forse è solo l'inizio di un' altra ipocrisia, anche se la pioggia non c'è più.
E su tutto sempre la solita pioggia disturbante, opprimente : pioggia su di lei che gira col vibratore infilato, pioggia sul marito che la spia, pioggia sul carnefice-salvatore che fotografa, pioggia che scorre sulle strade e nei tombini, che bagna le ortensie e che da vita alle lumache.
E' la solita stupefacente e per certi versi poco confortante esplosione di perversione filmica che solo certo cinema orientale è in grado di dare, un tornado che si abbatte sulla nostra coscienza moraleggiante da occidentali del Vecchio Continente.
Fai ciò che vuoi (veramente) e ti sarà resa salva la vita: ecco il messaggio di Tsukamoto in questo film giustamente pluripremiato; film di meravigliosa fattura tecnica, di gran ritmo , di immagini scarne e violente come sassate sulla fronte , film scuro , piovoso, percorso da lampi di genio cinematografico sbalorditivi: come si può non amare Rinko che in miniabito , trucco puttanesco e tacchi alti, cammina sotto la immancabile pioggia e si offre, masturbandosi, alla vista del carnefice-salvatore-fotografo e al marito-guardone , fino a denudarsi e rimanere (fradicia di pioggia) alla mercè dei loro sguardi? E' cinema epico , da antologia !
Il finale è solo apparentemente consolatorio e positivista: forse è solo l'inizio di un' altra ipocrisia, anche se la pioggia non c'è più.
un super filmone. davvero capolavoro!! il mio preferito tra quelli del maestro. geniale innovativo ossessivo. devo rivederlo. gran film
RispondiEliminaE' cinema epico, da antologia!
RispondiEliminapuoi dirlo forte! forte!!
e nota: dura pure poco! e deve essere pure costato poco. lo poteva girare in 3 gg nella metro a milano e dietro la rimessa dei tram.
hai visto tsu super palestrato nel film di miike ichi?! AHAHAHAH!!!
Tsukamoto è uno dei più grandi artigiani di Cinema degli ultimi anni, nel senso stretto del cinema, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
RispondiEliminaIn Ichi the killer mostra anche doti da attore non indifferenti.