Giudizio: 8/10
Tenebrosa claustrofobia
Incredibile a dirsi, ma uno dei più belli film dell'orrore dell'ultimo decennio proviene dall'Inghilterra, grazie a Neil Marshall, regista indipendente, che sforna questa pellicola , autentica sorpresa che non deve mancare nelle videoteche dei culturi del genere.
Film tutto al femminile, narra la storia di un gruppo di amiche amanti dell'avvantura e degli sport estremi che decidono di passare un periodo di vacanza sui monti Appalachi con l'intenzione di dedicarsi alla speleologia.
In un drammatico e agghiacciante prologo assistiamo ad uno spaventoso incidente stradale in cui Sarah perde in un sol colpo marito e figlia, uscendone lei invece illesa.
Qualche tempo dopo la ritroviamo con alcune amiche pronta all'avventura nelle grotte sui monti Appalachi, la cui attesa serve per farci conoscere meglio le ragazze del gruppo.
Che le cose prenderanno una brutta piega lo si capisce da quando ben presto le amiche si renderanno conto di essersi calati in grotte che non solo quelle che avevano deciso di esplorare.
Da quel momento in poi sarà veramente una discesa nelle tenebre, non solo perchè non vedremo più luce, se non fugacemente nel finale del film, ma perchè tutto il resto del film sarà un attento e convulso scrutare le tenebre che abitano in ognuno di noi.
Si sa che le situazioni estreme portano al collasso dei rapporti personali e all'emergere del vero volto di ognuno ed è quello che succede alle ragazze intrappolate nelle grotte, alle prese con misteriosi e ripugnanti esseri famelici.
Il senso di profondissima claustrofobia che monta man mano che procede la storia è senz'altro un colpo da meastro del regista che non risparmia nulla, neppure a livello visivo con scene francamente splatter; i nodi vengono al pettine e i conti aperti si saldano senza alcuna esclusione di colpi o indulgenza.
Ma è la ferocia insita nelle protagoniste che emerge pian piano l'aspetto più emotivamente coinvolgente e quello che plasma il film, soprattutto nella figura di Sarah, che timida, pensiorosa e ancora ferita dagli eventi dell'anno prima, si trasforma di minuto in minuto in una sorta di animale selvatico ferito che lotta per la sopravvivenza.
Il finale serberà una sorpresa , amarissima, e un senso di incompiuto , aperto a molteplici interpretazioni.
Film tutto al femminile, narra la storia di un gruppo di amiche amanti dell'avvantura e degli sport estremi che decidono di passare un periodo di vacanza sui monti Appalachi con l'intenzione di dedicarsi alla speleologia.
In un drammatico e agghiacciante prologo assistiamo ad uno spaventoso incidente stradale in cui Sarah perde in un sol colpo marito e figlia, uscendone lei invece illesa.
Qualche tempo dopo la ritroviamo con alcune amiche pronta all'avventura nelle grotte sui monti Appalachi, la cui attesa serve per farci conoscere meglio le ragazze del gruppo.
Che le cose prenderanno una brutta piega lo si capisce da quando ben presto le amiche si renderanno conto di essersi calati in grotte che non solo quelle che avevano deciso di esplorare.
Da quel momento in poi sarà veramente una discesa nelle tenebre, non solo perchè non vedremo più luce, se non fugacemente nel finale del film, ma perchè tutto il resto del film sarà un attento e convulso scrutare le tenebre che abitano in ognuno di noi.
Si sa che le situazioni estreme portano al collasso dei rapporti personali e all'emergere del vero volto di ognuno ed è quello che succede alle ragazze intrappolate nelle grotte, alle prese con misteriosi e ripugnanti esseri famelici.
Il senso di profondissima claustrofobia che monta man mano che procede la storia è senz'altro un colpo da meastro del regista che non risparmia nulla, neppure a livello visivo con scene francamente splatter; i nodi vengono al pettine e i conti aperti si saldano senza alcuna esclusione di colpi o indulgenza.
Ma è la ferocia insita nelle protagoniste che emerge pian piano l'aspetto più emotivamente coinvolgente e quello che plasma il film, soprattutto nella figura di Sarah, che timida, pensiorosa e ancora ferita dagli eventi dell'anno prima, si trasforma di minuto in minuto in una sorta di animale selvatico ferito che lotta per la sopravvivenza.
Il finale serberà una sorpresa , amarissima, e un senso di incompiuto , aperto a molteplici interpretazioni.
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