Giudizio: 8.5/10
Grande Regista , grande commedia
La storia, come quasi sempre ,si svolge in una Hong Kong che non ci stancheremo mai di ammirare quando è Johnnie To a dipingercela: quattro amici borseggiatori se la passano bene, svolgono il loro lavoro con arte, guadagnano bene, si divertono, si muovono con allegria nella metropoli, fino a quando nelle loro vite si intromette una misteriosa quanto bella donna, che inseguendo un disegno ben congegniato riesce a coinvolgerli tutti. Lei altro non è che la donna di un potente quanto anzianotto ormai personaggio cui è legata da uno strano rapporto di amore-sottomissione. Il suo scopo è appropriarsi di una chiave che l'uomo tiene sempre con sè che potrebbe fare la sua fortuna rendendola libera per sempre.
Spinti da una sorta di furore benefico i quattro accettano.
Considerato a torto da qualcuno un film minore di To, questa pellicola risulta invece assai piacevole, senz'altro atipica ma assolutamente coerente con la linea ideologica del regista; cambia soltanto lo sfondo, cambia il contesto, sicuramente più leggero e meno intriso di pistole e pallottole, ma vi troviamo , precisi, ben disegnati , comunque tutti gli assi portanti del linguaggio filmico consueto a To.
L'amicizia virile (derivazione quasi naturale di certi western) , il senso di lealtà, la solitudine dei personaggi sono anche qui presenti e ben delineati, mostrandoci in maniera inconfutabile come To sia regista coerente sì , ma molto versatile al punto di permettersi, lui Maestro del noir di Hong Kong, una commedia, un po' amara forse, ma molto ben fatta, sfoggiando la sua memorabile tecnica cinematografica fatta di ampie inquadrature, di colori sempre ben definiti, di scene che riescono sempre ad essere splendide e di grande impatto ( valga su tutte la scena finale sotto la pioggia ad ombrelli aperti, autentica danza). Vero, mancano le sue leggendarie sparatorie che tanto deliziano per la loro plasticità e musicalità, ma il senso del movimento e della leggiadria si insinua comunque in molti momenti del film.
In definitiva un Johnnie To sorprendente, ottimamente coadiuvato dal solito cast di attori-simobolo, una musica (Xavier Jamaux) molto bella e consona; un film, insomma, di quelli che ti lasciano felicemente inebetito dalla sorpresa.
Spinti da una sorta di furore benefico i quattro accettano.
Considerato a torto da qualcuno un film minore di To, questa pellicola risulta invece assai piacevole, senz'altro atipica ma assolutamente coerente con la linea ideologica del regista; cambia soltanto lo sfondo, cambia il contesto, sicuramente più leggero e meno intriso di pistole e pallottole, ma vi troviamo , precisi, ben disegnati , comunque tutti gli assi portanti del linguaggio filmico consueto a To.
L'amicizia virile (derivazione quasi naturale di certi western) , il senso di lealtà, la solitudine dei personaggi sono anche qui presenti e ben delineati, mostrandoci in maniera inconfutabile come To sia regista coerente sì , ma molto versatile al punto di permettersi, lui Maestro del noir di Hong Kong, una commedia, un po' amara forse, ma molto ben fatta, sfoggiando la sua memorabile tecnica cinematografica fatta di ampie inquadrature, di colori sempre ben definiti, di scene che riescono sempre ad essere splendide e di grande impatto ( valga su tutte la scena finale sotto la pioggia ad ombrelli aperti, autentica danza). Vero, mancano le sue leggendarie sparatorie che tanto deliziano per la loro plasticità e musicalità, ma il senso del movimento e della leggiadria si insinua comunque in molti momenti del film.
In definitiva un Johnnie To sorprendente, ottimamente coadiuvato dal solito cast di attori-simobolo, una musica (Xavier Jamaux) molto bella e consona; un film, insomma, di quelli che ti lasciano felicemente inebetito dalla sorpresa.
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